Le Fontane e le sculture Ornamentali

I Giochi d'acqua delle fontane, e le sculture che li esaltano, sono i grandi protagonisti del giardino di San Ildefonso.   

L'abbondanza di acqua fu una delle maggiori attrazioni del dominio per Filippo V, perché gli permetteva di riempire il giardino di fontane spettacolari, sempre di più apprezzate dal Rinascimento italiano (Tivoli), Boboli, fino a Luigi XIV, i cui ingegneri portarono gli artifici idraulici ad espedienti di estrema raffinatezza in modo da compensare la scarsità di acqua a disposizione o gli inconvenienti della convessità del terreno, come succedeva a Versailles. 

Ne La Granja, un’acqua pura, proveniente dalla montagna, cristallina, molto abbondante, era come un diamante grezzo che aspettava i tecnici francesi che l'intagliassero secondo il gusto del Re. 

Vista de Il Mare

La costruzione dello stagno generale, Il Mare, di altri sei più piccoli, e la costruzione di vari chilometri di tubature fatte di ferro compongono ancora oggi l'insieme del sistema idraulico, intatto fino ad oggi, che per la semplice pressione e senza aiuto di pompe eleva gli zampilli fino ad altezze maggiori di quaranta metri.   

Lo stagno quadrato, una riserva d'acqua per le fontane

Le sculture costituiscono l'insieme decorativo francese più ampio e meglio conservato di quelli realizzati negli anni finali di Luigi XIV e durante la Reggenza, visto lo smantellamento di Marly. Realizzate in un termine relativamente breve, e pertanto molto omogenee, queste sculture si devono soprattutto a due artisti: 

Una statua del Giardino de La Granja de San IldefonsoRené Frémin e Jean Thierry che, chiamati nel 1721, diressero una nutrita squadra di aiutanti: vi furono nove ufficiali, sei marmisti, due modellatori ed un cesellatore, tra gli altri. 

René Frémin (Parigi 1672-1744), allievo di Girardon e pensionato a Roma, professore nell'Accademia di Parigi, realizzò parecchie opere per Versailles e Marly; alcune di esse oggi si trovano al Louvre. Già un famoso Primo Scultore nel 1727, continuò la realizzazione delle opere alla Granja fino al 1738. 

La sua opera è caratterizzata dalla forza e carattere, visibile nelle sue statue.

Jean Thierry (Lyon - 1669-1739), personalità meno distaccata di Frémin, collaborò con questo a Versailles e realizzò per Marly varie opere, attualmente scomparse. Benché non abbia il vigore del suo collega, è delicato - a volte preziosista – ed armonioso nella disposizione, adattando i movimenti ad espressività moderate.

Quando Frémin ritornò in Francia, fu sostituito con la mano di Jacques Bousseau, che morì molto presto, nel 1740: tuttavia in un breve periodo, diresse l'esecuzione di varie sculture in marmo secondo i suoi modelli o quelli di Frémin, e riuscì, oltre ad altri incarichi, a terminare l'immenso lavoro di realizzazione di tutti i modelli delle sculture per la Fonte dei Bagni di Diana; i suoi lavori furono finiti, dopo la sua morte, dagli addetti di scultura dell'officina, tra i quali spiccavano Fierre Puthois e Hubert Dumandré, quest'ultimo capostipite di una dinastia di scultori al servizio della famiglia Reale fino al XIX secolo avanzato. 

Il rossiccio delle statue da restaurareIl processo creativo delle sculture prevedeva molti interventi, dalla "invenzione" del modello fino alla sua materializzazione definitiva, comunque esistono informazioni sufficienti per attribuire le opere ai vari artisti, giacché essi sono individuati con l'iniziale del loro cognome posto fra 2 parentesi. 

La qualità dei pezzi alla Granja è caratterizzata dal senso decorativo e dall'eleganza formale del rococò, sebbene Frémin e Thierry si ispirassero frequentemente ai designi di Charles Le Brun,  proprio del gusto forte ed eroico del secolo di Luigi XIV. 

Le officine si stabilirono in Valsaín, una località vicina. Per ragioni fondamentalmente economiche, si evitò di fondere tutte le sculture in bronzo, e si ricorse, al suo posto, al piombo verniciato, imitando il bronzo rossiccio - e solo in piccoli dettagli dorato - come era allora pratica usuale in Francia, da dove si portava la pittura che veniva applicata da uno specialista, Jean La Coste.

Dall'inizio del secolo XXI si sta facendo un progetto di restauro profondo nel giardino, sia delle sue piantagioni sia delle fontane e sculture, intervento mirante a recuperare l'aspetto originale con vernice bronzo rossa. 

Quando le fontane sono operative con giochi d’acqua?

È abitudine alla Granja che tutte le fontane siano aperte tutte il 25 agosto, giorno di San Luigi, patrono del Real Sito, mentre durante gli altri mesi di norma sono aperte solo alcune di esse. 

Ultimamente è consuetudine metterle in funzionamento il mercoledì, il sabato e la domenica, alternando ogni settimana uno di questi due gruppi:

-         La Corsa di Cavalli (28), la Cascata principale (24), i Venti, 22 e 32, e La Fama (39). 

-         Il Cestino (35),  Latona (37), i Bagni di Diana (38), e La Fama (39). 

Da quando nel 1990 si stabilì ne I Bagni di Diana il sistema di riciclaggio di acqua, questa fonte viene azionata per una ora durante le notti di estate nel fine settimana, ed il giardino illuminato risulta allora molto gradevole. 

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A cura di

Arsace da Versailles e Faustina da Versailles

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