Salone del Grand Couvert

Si chiama anche Anticamera della Regina: inizialmente tale sala era la Sala delle Guardie della Regina: traccia di questa origine è ravvisabile nella decorazione della cornice e delle volte, che presentano dipinti di Paillet e Vignon, tutti con soggetti che hanno a che fare con la guerra. Qui si sta parlando del Salone che appartiene agli Appartamenti della Regina. Serviva sia come anticamera e sia come sala da pranzo della Regina. La tavola era sistemata dinanzi al camino. Esiste un altro Salone che porta la stessa denominazione, ma è proprio dell'Appartamento del Re, che si affaccia nell'angolatura sud del Cortile di Marmo.

Il Pittore Paillet

Il dipinto centrale è stato modificato più volte ed ornato nella seconda metà del secolo XIX con "La tenda di Dario" (dove la Famiglia di Dario si prostra ai piedi di Alessandro) di Lebrun, il cui originale si trova nel Salone di Marte. Essa sostituisce un’opera di Vignon oggi scomparsa. Le volte sono ornate da dipinti di quest’ultimo.

Le 4 porte che consentono di accedere alla Sala delle Guardie sono sormontate da dipinti di Madeleine de Boulogne; le pareti erano rivestite da tappezzerie, oggi sono coperti da un velluto rosso voluto da Luigi XVIII°, che esalta i dipinti che sono presenti nella sala, fra cui quello di Maria Antonietta con i figli, opera di Vigée Le Brun ed anche sempre la Regina Maria Antonietta del 1779. Inoltre i ritratti delle figlie del Re Luigi XV: Madame Adelaide e Madame Victoire. 

Il Grand Couvert, era il pasto che i 2 Sovrani svolgevano al cospetto di un pubblico, e quindi ne deriva che la sala fungeva a questo spettacolo. Tuttavia, prima della Rivoluzione Francese, in questa sala si trovava una pedana, posta a ridosso del muro della Sala delle Guardie, che serviva alla esecuzione di concerti e spettacoli.

Sul camino, "Arianna dormiente", copia della celebre statua antica conservata in Vaticano di Pierre Julien (1731 – 1804) ed anche un ritratto di Madame Elisabeth vestita alla spagnola di Adelaide Labille Guiard (1745 – 1803).

 

A cura di

Arsace da Versailles