Il Trionfo di 

Louise de la Vallière

 

 

(per contestualizzare composizioni di Lully)

Nel corso del 1663, ogni volta che il Re Sole rientrava a Parigi, era subito da Louise de la Vallière, ma era ancora una relazione che cercava di rimanere nascosta: tuttavia in questo periodo il loro amore finiva per far commettere ai due giovani amanti molte imprudenze. Fra queste una sera la favorita in lacrime annunciò al Re che era rimasta incinta: il Re invece ne fu felicissimo, tanto che uscì ulteriormente dal suo riserbo e volendo stare accanto alla sua diletta lo videro passeggiare con Louise per il Louvre, cosa che mai prima aveva fatto.

La Regina madre, Anna d’Austria, cercò di proteggere la nuora in modo che ignorasse sempre tutto. Maria Teresa infatti, la Regina di Francia ufficiale, era spesso chiusa nel suo appartamento, chiacchierava per ore con donna Molina e con alcuno nella ristretta cerchia dei suoi intimi amici, che erano terrorrizzati ad una sua reazione, se lei fosse venuta a sapere della tresca del Re. Una sera però che la porta della sua camera era aperta e vide passare la Vallière, chiamò madame de Motteville e le domandò:

“Esta doncella con las arracadas de diamantes, es esta que el Rey quiere?” (quella damigella con gli orecchini di diamanti, è lei che il Re ama?).

Un fulmine caduto sui presenti non avrebbe prodotto più ef­fetto. Alla fine la Motteville ruppe il silenzio e tentò «di convincerla che tutti i mariti all'apparenza sono infedeli, ma lo fanno per la moglie che così li vuole».

Era una spiegazione molto mediocre e la Regina prese  un’aria triste “e si capì che era meno ingenua di quanto si pensasse”.

Passarono dei mesi e Luigi partì per condurre la guerra con­tro il duca di Lorena. Tornò il 15 ottobre, coperto di gloria, seguito dalle sue armate trionfali. Era tempo: Louise non poteva più nascondere la sua gravidanza. Leggermente infastidito, il Re chiamò Colbert e gli diede l'incarico di cercare un rifugio discreto per l'amante.

Il ministro preparò un villino ad un piano presso il Palais-Royal, all'altezza di rue de Bouchers, e la favorita, con sollievo, lasciò la mansarda che occupava presso Madame. Non appena sistemata, grazie a Colbert che si occupava di ogni cosa, fu assistita da una domestica.

Ma sentiamo cosa riferisce il ministro nei “Mémoires”:

“Per l'allevamento del bambino con tutta la segretezza impostami dal Re, ho istruito un certo Beauchamp e a sua moglie, vecchi domestici della mia famiglia e della mia casa in rue des Ours, ai quali ho detto che uno dei miei fratelli aveva avuto un bambino da una signora di rango e che avevo l'obbligo di prendermi cura del neonato, affidando loro l'allevamento, cosa che hanno accettato con gioia”

Ugualmente il ministro trovò un ostetrico discreto, di nome Boucher e, quando tutto fu pronto, attese tranquillamente il lieto evento.

Il 19 dicembre, alle quattro del mattino, ricevette dall'ostetrico questo biglietto:

“Abbiamo un maschietto fortissimo. Ma­dre e figlio sono in buone condizioni, grazie a Dio. Attendo ordini”.

Le decisioni del ministro furono per Louise molto crudeli, infatti J. Lair riferisce:

“La madre non ebbe neppure tre ore per stare con il neonato. Alle sei precise, ancor prima che facesse giorno, Boucher, come da un precedente accordo, prese il figlioletto, attraversò il Palais-Royal e, seguendo le istruzioni, lo portò a Beauchamp e alla moglie, che aspettavano al crocicchio di fronte al palazzo Bouillon. Nello stesso giorno il bimbo venne portato a Saint-Leu e su ordine segreto del Re, gli venne imposto il nome di Charles, figlio di monsieur de Lincourt e di mademoiselle Elisabeth de Beux”.

Louise, consumata dal dolore, non volle più uscire dal villino: ma la domestica ben presto la informò delle dicerie che correvano in città: si sussurrava, infatti, che il Re aveva avuto un bastardo. Era quindi necessario farsi vedere subito in pubblico.

Il 24 dicembre, pallida, con le gambe tremanti, Louise fu costretta ad assistere alla messa di mezzanotte nella cappella dei Quinze­Vingts. Tutta la corte la squadrò con sorrisetti sarcastici. Rendendosi conto che nessuno si era lasciato imbrogliare, rientrò a casa singhiozzando.

Per tutto l'inverno, Louise rimase rintanata nella sua villa e non volle ricevere nessuno, tranne il Re, molto rattristato per quell'isolamento.

Ed ecco che il Re Sole volle portare la luce nell’anima afflitta di Louise: a primavera Luigi la sistemò a Versailles, in parte già finita.

Da questo momento, lei assunse allora la vera figura di favorita e i cortigiani vennero a circondarla ossequiosamente, rendendosi ben conto del potere di cui poteva disporre essendo l’amata del Re.

Ma questo trionfo per Luigi XIV non fu sufficiente e, nel mese di aprile, decise di dedicare a Louise de la Vallière la più bella festa di tutti i tempi e diede incarico al conte di Saint-Aignan di inventare tutta una serie di divertimenti in cui si mescolassero balli, colazioni con macchine ornamentali, musica, teatro, fantasmagorie, fuochi d'artificio.

Il giovane conte prese a soggetto Il soggiorno di Ruggero nell'Isola della maga Alcina e mise in piedi una straordinaria festa che intitolò I piaceri dell'isola incantata. Molière, Lully, Benserade collaborarono a questi spettacoli, che dovevano restare famosi e che iniziarono nel Maggio 1664.

La grande festa de LES PLAISIRS DE L’ILE ENCHANTEE fu un programma si svolse più giorni, dal 7 al 12 Maggio e comprendeva: quelli istituiti nella prima giornata erano concepiti per esser eseguiti all’aperto in una specie di Teatro di natura, predisposto a questo scopo. Il primo giorno iniziò con una entrata di cavalieri al suono di trombe e timpani che fu dato attorno alle 18.00 di sera: vi erano circa 12 trombettieri e 4 suonatori di timpani; la musica di questa sfilata equestre è oggi persa, ma può esser di norma sostituita con le arie de LE CAROUSEL del 1686, che rappresentano la sola testimonianza di Lully nel campo della musica equestre. Nella sfilata dei cavalieri, il Sovrano, a cui come sappiamo piaceva recitare e danzare in pubblico, assunse il ruolo di Ruggero e apparve alla gente con il busto chiuso in una corazza d'oro e con festoni di diamanti. Un elmo con lunghe piume color di fuoco gli aureolava il viso. Vedendolo in quel costume, Louise arrossì dalla commozione: tutta quella festa dedicata a lei! E il Re, che solo per farle piacere, recitava in quel ruolo! E i maggiori artisti del tempo che avevano lavorato perché le fosse reso quell'omaggio senza precedenti! Troppe emozioni per lei…..

Dopo la sfilata si fecero delle giostre: giunta poi la notte, si ascoltò un piacevole concerto (Ouverture) eseguito da 34 strumentisti (20 dei 24 violini del Re e 14 dei 20 piccoli violini). Suonarono e danzarono marciando le 4 Stagioni: poi gli stessi archi suonarono la danza delle 12 ore e dei 12 segni zodiacali, mentre i seguaci delle 4 stagioni ponevano delle pietanze deliziose che dovevano esser apposte sulle tavolate (quando si suona l’ “Entrée des quatre saison, des douze signes du Zodiaque et des douze Heures”). Pan, interpretato da Molière, giunge seguito da Diana, preceduta da 14 strumentisti (8 flauti ed oboi e 6 dei 20 piccoli violini), con una piacevolissima armonia di flauti e di musette (momento identificato da “Marche de hautbois pour le Dieu Pan e sa suite”).

Infin 36 violini appaiono dietro, su un piccolo teatro, e suonano con i flauti un ultimo brano, ossia il Rondeau per i flauti e le viole andando alla Tavola del Re.

Il 13 maggio, infine, a chiusura di quelle indimenticabili giornate, venne rappresentato per lei uno dei più bei capolavori del teatro francese: davanti a lei e in suo onore, Molière aveva creato e recitato il Tartufo.

Ma Louise, sempre di animo essenzialmente malinconico, pianse: forse si sarebbe disperata se avesse saputo che un nuovo bastardo, concepito il mese precedente, le si stava sviluppando nel ventre.

Il bambino giunse alla vita nel mistero più fitto, il 7 gennaio 1665 e venne battezzato col nome di Philippe, figlio del borghese François Dersy e di Marguerite Bernard e come prassi collaudata all’epoca, venne affidato a persone discrete da Colbert, sempre implicato in queste faccende.

Questa volta la Corte non fu in grado di soffermarsi in malignità - sua occupazione prediletta - su tale evento, dal momento che era molto più occupata a interessarsi di un enorme scandalo che colpiva un gruppo di giovani signori, amici di Monsieur, il fratello del Re, i quali avevano fondato un curioso Ordine dei Templari, dotato di nove regole dettagliate che i seguaci dovevano seguire scrupolosamente, con lo scopo di riunire i seguaci di Sodoma.

Monsieur, alias Philippe D'Orleans, Fratello del Re Sole

A Cura di

Arsace da Versailles

Torna alla Home

Torna a Versailles