Louis

Marchand

 

( Lione, 1669 - Parigi, 1732 )

 

 

Louis Marchand

 

 

 

Nella sua vita si adoperò sia come organista che come compositore. Figlio di Jean Michel e di Lucresse Ruelle, Louis deve aver avuto i primi insegnamenti musicali dal padre, che era organista e maestro di musica a Lione.

Sebbene trascorse molti anni nella sua città natale (il padre, nel 1674, compì un sopraluogo tecnico all'organo dell'Abbazia delle Dame di St-Pierre di Lione), Louis seguì la sua famiglia nelle varie trasferte dopo il 1678, in occasione dell’assunzione del padre Jean Michel Marchand, che era organista alla Cattedrale di Clermond-Ferrand dal 1678 al 1684, come organista presso la Cattedrale di Nevers con un contratto che l'impegnò per cinque anni.

Nel 1689, Louis si sposò molto giovane con Marie-Angélique Denis, che vantava la discendenza da una famiglia di organisti e organari, e diretta prole di Louis Denis, costruttore di strumenti e organista a St-Barthélemy; dal connubio nacquero tre figli: Marie-Angéline, Marie-Françoise (unica sopravvissuta) ed un figlio.

Nel 1693 Jean Michel era organista ad Auxerre, ma il figlio Louis pare che fosse a Parigi dal 1685.

La biografia di questo musicista è molto oscura e solo nel 1689, anno del suo matrimonio, si ha la certezza della sua presenza a Parigi, come abitante in rue St-Jacques, parrocchia di St-Benoit.

In quel periodo era organista titolare dei Gesuiti della parrocchia anzidetta e, dopo poco tempo, ottenne l’incarico di organista nelle chiese di St-Benoît, St-Honoré e St-François.

Louis Marchand aveva un carattere intrigante, infatti si sa che tentò di far licenziare Pierre Dandrieu dell'organo di St. Barthélemy nel 1691, cosa che gli costò una causa in tribunale, dal momento che Dandrieu non accettò passivamente le sue manovre, e nel 1702, alla morte di Lebègue, tramò per impedire la nomina di Mahieux all'organo di St-Merry.

Il suo carattere difficile lo indussero alla separazione dei beni con la moglie, e i suoi intrighi, e la sua vita dissipata, lo fecero perdere gli incarichi nelle varie chiese parigine e alla corte dove, nel 1706, era succeduto a Guillaume-Gabriel Nivers all'organo della Cappella Reale.

Nel 1707, Louis lasciò St-Honoré, i Gesuiti e la Cappella Reale; si dedicò alla mera passione organistica, eseguendo brani all'organo dei Cordeliers gratuitamente, e finì per esser ascoltato dal Principe del Portogallo di passaggio a Parigi.

Alla fine dell'anno 1716, lasciò Parigi per un viaggio attraverso la Germania; passando per la Sassonia, sostò a Dresda dove si sarebbe dovuta tenere un confronto con J. S. Bach; la gara, tuttavia, non si verificò giacchè Marchand rinunciò ad affrontare il suddetto; così almeno racconta la leggenda… pare infatti che verso la fine del settembre 1717 entrambi si trovassero a Dresda; secondo Birnbaum (che scrisse sulla cosa nel 1739, probabilmente sotto il controllo di Bach), alcuni cortigiani [Pisendel?] cercarono di persuadere Bach a sfidare Marchand in una gara al clavicembalo (l'ipotesi che dovessero confrontarsi all'organo sembra essersi insinuata successivamente). Esistono versioni discordanti dell'episodio, ma pare che Marchand preferì lasciare nottetempo il campo (Wolff, dalla versione italiana del "The New Grove", 1980/83; pag. 60-61). Invece Charles Burney sembra avvalorare l’ipotesi che la sfida si fece e che vide Marchand soccombere:

"E nota in Germania la sfida che gli fu [a J.S. Bach] lanciata a Dresda dal celebre organista francese Marchand, e che egli accettò. Quando Marchand giunse in quella città, dopo aver sconfitto tutti gli organisti di Francia e d'Italia, si offrì di improvvisare, accettando di gareggiare con l'esecutore tedesco scelto dal re di Polonia; nessuno in Germania osava entrare in gara con un simile campione. Fu allora mandato un messaggero da Sebastian Bach, che risiedeva in quel tempo a Weimar ed era ancora assai giovane; egli accettò immediatamente la sfida, e simile a un novello Davide sconfisse questo Golia. Non si deve tuttavia immaginare che Marchand fosse un esecutore da poco, che se cosí fosse stato la vittoria non avrebbe aggiunto nulla alla fama del suo competitore. Come fu un onore per Pompeo essere stato sconfitto da Cesare, cosí lo fu per Marchand essere stato sconfitto soltanto da Bach.".

Attraversando Lipsia, Marchand ritornò in Francia passando Strasburgo, luogo in cui fu nel 1718 potendo metter mano al celebre organo di Silbermann.

A Parigi riprese l'organo dei Cordeliers, ma fu degno di molta considerazione circa il suo ruolo di insegnante d’organo e di clavicembalo, sollevando un vivo successo nella sua attività.

Tra i suoi allievi ricordiamo Dumage e Daquin.

Un incidente nel 1725 gli danneggiò il braccio sinistro, ma questa menomazione non gli inibì la continuazione della sua attività musicale, visto che riuscì a suonare con il braccio destro e con la pedaliera per il basso.

Si spense nel 1732, e fu sepolto nel cimitero dei Saints-Innocents.

Dall'inventario post-mortem si apprende che Louis Marchand possedeva numerosi strumenti: 2 basses de viole, delle chitarre, 9 liuti, un flauto, con 2 clavicembali a 2 tastiere (tra cui un Rückers), un cembalo di Belot, una spinetta italiana, una tedesca, una di Barbier, una di Jérome più altre tre piccole spinette, un “manicordion” ed anche 69 canne d'organo depositate presso l'amico Baudry, procuratore allo Châtelet.

Come compositore era già conosciuto nel 1695 per alcune arie pubblicate negli airs sérieux di Ballard e per un Grand dialogue per organo; fu pure noto presso i suoi contemporanei per la sua estrema facilità d'improvvisazione. Rameau stesso scrive che nessun eguagliava Marchand nel trattare la fuga.

Marchand conobbe l'Italia perfettamente e fu uno degli emuli di Couperin nel tentativo di conciliare i gusti francese e italiano. Questo aspetto della sua attività appare sopratutto nei 2 libri per clavicembali in forma di Suite, mentre i brani per organo (pubblicati postumi) ci rivelano un artista sensibile, di ricca invenzione melodica, con interesse per i récitativi, per i dialoghi e i « grands-jeux» degni della migliore tradizione organistica francese.

 

 

Composizioni

 

 

Pyrame eI Thisbé, opera teatrale (perduta);

Alcyone, cantata e 3 cantiques spirituels su testi di Racine.

Inoltre, 2 Livres des pieces de cla­vecin (Parigi, 1702-1703);

Pieces choisies de l'orgue de feu le grand Marchand (Parigi, ma postumo)

Vari brani nelle antologie pubblicate da Ballard.

Manoscritto è un Traité des régles de composition.

 

 

 

Discografia

punto elenco

Ouvre pour orgue
Livre 2,4,5 & Livre posthum; Grand Dialogue; Te Deum; Suite
Jean-Baptiste Robin, organo

Triton
(1 CD, 2001)

 

 

 

 

 

A cura di  Arsace
Ritratto fornito da Tassos Dimitriadis

 

www.haendel.it

 

Ultimo aggiornamento: 22-10-21