Composizioni Handeliane

 

 

The Ways of Zion do Mourn

 

 

Il Funerale della Regina Carolina

 

 

Il 20 novembre 1737, la regina Carolina, consorte di Re Giorgio II, muore, e tutti i teatri di Londra furono chiusi per tutta la durata del periodo di lutto.
Il 7 dicembre Handel riceve l’incarico di comporre un Anthem funebre, ricevendo il testo da dover musicare. Cinque giorni dopo, questa opera considerevole, equivalente per la sua lunghezza ad una parte di un oratorio, è terminata.
I Funerali ebbero luogo il 17 dicembre.

Il “The Gentleman’s Magazine” così commenta l’evento:

“Durante tutta la cerimonia, le grandi campane della cattedrale di St. Paul e di numerose chiese hanno suonato i rintocchi.
I cannoni della torre non finivano di sparare a intervalli regolari di un minuto”.

Un posto d’onore nel magnifico cerimoniale è fatto all’Anthem di Handel che è eseguito nella Cappella di Enrico VIII – secondo quanto riferitoci dal “Daily Advertiser” - “da circa 80 coristi e 100 strumentisti dell’orchestra di Sua Maestà, dell’Opera, etc.”
La Regina Carolina era nata due anni prima di Handel, nel 1683: era figlia del Margravio di Brandeburgo. Trascorse i suoi anni della giovinezza a Berlino, dove Handel ebbe modo di incontrarla per la prima volta nel 1698 quando, giovane ragazzetto di 13 anni, era in visita presso la Corte di Prussica.
Dodici anni più tardi, i due si rincontrarono ad Hannover: Handel era stato nominato maestro di cappella presso il Grande Elettore (il nonno di Carolina).
Handel compose allora per lei una bella collezione di duetti italiani.
Quando il suo patrono arriva in Inghilterra per diventare Re Giorgio I, Handel rinnova l’amicizia con Carolina, ora principessa di Galles, e viene ingaggiato come maestro di musica delle sue figlie.
Carolina era il solo membro realmente amato della nuova dinastia insediatasi in Inghilterra: la sua compassione per gli umili, la sua cultura e il suo tatto la resero cara ai britannici che consideravano al contrario gli uomini hannoveriani con una estrema ripugnanza.

 

 

Il Re Giorgio I, a sinistra, con il figlio Principe di Galles e la consorte Principessa Carolina

 


Il tributo funebre di Handel per la Regina costituisce per così dire una alternanza di reazioni collettive e di reazioni intime: da una parte, egli riflette il modo più degno e più solenne il sentimento di sincero dolore sentito dal popolo, e dall’altra parte traccia un ritratto tenero ed affettuoso della Regina che Handel aveva conosciuto durante una buona parte dei suoi 40 anni precedenti alla sua morte.
Le parole incluse nell’Anthem HWV 264 in questione, sono state raccolte da Edward Willes, importante prelato di Westminster Abbey.
A partire da numerosi frammenti presi dalla Bibbia, Willes, nel ricomporli, riuscì a costruire un testo coerente che ha fornito ad Handel una successione di idee disposte con senso in un’ordine progressivo: elegiaco prima, per creare una atmosfera di profondo lutto nazionale: la parola “she” si riferisce nel primo caso a Zion (che agli occhi dei protestanti inglesi, rappresentava la nazione Britannica) poi alla Regina stessa (“She put on righteousness”); commemorativo dopo, con la recita delle numerose virtù di Carolina, consolatore infine, messaggio di speranza e di sicurezza, indirizzato a tutte le persone giuste.
Sembra che il richiamo, tre volte ripetuto, di “How are the mighty fallen” sia stata una idea di Handel, concepita sia per legare e sia per separare queste suddivisioni del testo e dell’atmosfera.

 

 

 

Libretto

 

 

decorative line

 

 

A cura di  Arsace

 

www.haendel.it

 

Ultimo aggiornamento: 17-10-21