Giulio Cesare

 

 

 

Giulio Cesare: Graham Pushee,
Cleopatra: Yvonne Kenny,
Tolomeo: Andrew Dalton,
Achilla: Stephen Bennett,
Nireno: Rodney Gilchrist,
Cornelia: Rosemary Gunn,
Curio: Richard Alexander,
Sesto: Elisabeth Campbell

Australian Opera & Ballet Orchestra
dir. Richard Hickox

EuroArts (1 DVD, 208 min., strumenti moderni, Live 1994)

 

 

 

Ci sarebbe da chiedersi come mai è stato deciso di pubblicare nel 2005 questo dvd, contenente una registrazione risalente al 1994. Qualsiasi sia la ragione, certo è che si tratta, sotto molti aspetti, di un prodotto che non regge il confronto con le più recenti uscite discografiche degli ultimi anni. Infatti, ad una lodevole scenografia e alla consueta buona musica si accostano le prestazioni non molto gradevoli della maggioranza degli interpreti.

Se la conduzione di Hickox non riserva nessuna sorpresa, Andrew Dalton ( Tolomeo) ce ne riserva delle belle: non solo la sua tecnica è inadeguata, ma non riesce neppure a calarsi nei panni del giovane fratello di Cleopatra, mancando di quella crudeltà dalle tinte infantili proprie del personaggio. La sua voce è piccola e si fa fatica a sentire le sue arie, delle quali “Sì spietata” subisce un’ impietosa decurtazione della seconda strofa e, conseguentemente, del da capo. Dalton si produce in una esecuzione poco gradevole specialmente in “L’empio, sleale, indegno”, durante la quale non solo sbaglia, inventandosi quasi le parole ( trasformando “prima che in me tradita dall’avido suo cor la fede sia” in qualcosa di difficilmente comprensibile), ma emette alcuni suoni difficilmente apprezzabili! Certamente quest’aria non è una passeggiata, considerando anche il fatto che è la prima delle tre assegnate a Tolomeo, ma un cantante professionista conosce tutti i trucchi per non sfigurare davanti al pubblico, che, per quanto male educato all’opera barocca, sempre pubblico rimane. Non di rado, infatti, si possono sentire sonore risate durante l’esecuzione dei recitativi ( neanche fosse una rappresentazione scenica di Cavalli) e molti applausi scrosciano alla fine di un gran numero di arie, specialmente nell’ultimo atto, in cui, praticamente, ad ogni aria segue un applauso, con il povero Graham Pushee costretto a richiamare l’attenzione sul fatto che l’opera non è ancora finita, perché c’è ancora da eseguire un recitativo ed il coro di chiusura!

Ed è proprio Graham Pushee ( Giulio Cesare) che conferisce lustro a questa rappresentazione, sfoderando una invidiabile prestazione sotto ogni punto di vista: mette in gioco anche delle buone capacità mimiche e recitative, mostrando di saperci fare e di aver mestiere. Grazie alla sua grande esperienza ( è sulle scene dal 1973, quando debuttò in “Midsummer night’s dream”), riesce a conferire al personaggio un’eccellente vena patetica ( basta guardare ed ascoltare “Dall’ondoso periglio”). Non avrà una voce corposa come quella di altri illustri colleghi, ma rimane sempre un ottimo controtenore, che si produce in gradevoli cesellature nel registro alto, non risparmiandosi qualche acuto di quelli che si stagliano solitari sulla scena e che ammutiscono tutti gli astanti. Molto bella ed originale l’esecuzione di “ Se in fiorito ameno prato”, in cui egli duetta con il primo violino, lasciando spazio all’improvvisazione in pieno stile barocco: chissà che questo delizioso siparietto non si sia verificato durante una delle tante repliche di questa splendida opera…

La prestazione del controtenore australiano si mantiene su alti livelli per tutta la durata della rappresentazione, a cominciare dall’iniziale “Presti omai”, che esegue in maniera eroica, mostrando sul volto l’espressione compiaciuta da vincitore delle Gallie. E pazienza se sbaglia qualche cosa durante “Non è si vago e bello”…

A Yvonne Kenny viene affidata la parte di Cleopatra. Costei gode di grande fama presso i suoi connazionali e, a giudicare anche dagli applausi finali, non si tratta di una montatura mediatica. Nonostante ciò, la sua prova non mi ha esaltato per nulla, sia per la sua rigidità in scena durante le sue arie, sia per l’esecuzione, che non brilla per agilità: troppo spesso, infatti, la si percepisce in difficoltà sugli acuti. Da notare che alla essenziale ( secondo me) “Tutto può donna vezzosa” viene preferita “Tu la mia stella sei”, scelta che mi è parsa molto discutibile: sarà forse stata dettata dalle capacità della cantante?

Meglio di lei si comporta la mezzo-soprano Elizabeth Campbell, che alterna prestazioni esaltanti ( “Langue offeso” e “L’aure che spira”) ad altre meno coinvolgenti. Il suo timbro non è un granchè, ma sopperisce a questo con una grande carica, che cerca di far esplodere, con esiti variabili, in ognuna delle arie che è chiamata ad eseguire. Il suo pezzo forte non è certo la recitazione ( notare la ripetizione stereotipata di certi movimenti, per esempio quando maneggia la spada), ma questo poco intacca la sua prova piuttosto buona.

L’Achilla della situazione, Stephen Betten, invece, fa della presenza scenica ( è una specie di gigante) il suo biglietto da visita, che lo rende particolarmente adatto al ruolo che interpreta. Ma la sua notevole statura non basta: qui si tratta di cantare, non di posare per qualche fotografia. Ed è qui che casca l’asino: il suo timbro è gradevole, ma si sente lo sforzo sulle note più acute. Tuttavia, la sua prova non è sgradevole, considerando anche il fatto che recita piuttosto bene la sua parte.

Chi, invece, non sono riuscito proprio a sopportare è Rosemary Gunn ( Cornelia): una voce ingolata, eccessivamente incupita, dalle tonalità tragiche anche in quei frangenti in cui Cornelia declama la sua felicità per l’uccisione del tiranno Tolomeo. Si potrebbe quasi dire che la sua prova sia monocorde.

Tuttavia, trattandosi di un dvd, una buona fetta dello spettacolo è offerta dalla scenografia, davvero molto curata e, direi, maestosa. Qualsiasi mezzo viene adoperato per dare un colpo d’occhio in grado di stupire lo spettatore: dai gioielli della corona, alla piscina riempita con acqua, che viene portata in scena per l’esecuzione di “Venere bella”. Nonostante il grande impiego di mezzi, il cambio di scena non è mai problematico, data la grande plasticità dell’allestimento, che si avvale di supporti scorrevoli. Decisamente gradevole è l’allestimento per la scena del Parnaso, in cui vengono impiegate una lunga scalinata ed una serie di teloni per isolare i vari compartimenti.

L’uso sapiente delle luci contribuisce ad esaltare le varie atmosfere e a porre l’attenzione su quanto si sta verificando sulla scena. La struttura del palco, inoltre, realizza un contatto ravvicinato tra spettatori e cantanti, che si trovano ad un palmo di naso gli uni dagli altri.

L’unica nota stonata in questo complesso di grande ricchezza scenica è la comparsa in scena di una pistola nelle mani di Tolomeo, che contrasta con le armature e le spade sfoggiate durante “Alma del gran Pompeo” e in molte delle scene.

Una menzione a parte va fatta per le coreografie, decisamente coinvolgenti. I movimenti dei ballerini esaltano la scena senza invaderla e contribuiscono a delineare le situazioni sceniche. In particolar modo è da lodare il balletto eseguito durante “Va tacito e nascosto”, in cui i ballerini minacciosamente si portano verso Tolomeo, lo guardano, lo fissano e lo sollevano sul tavolo da pranzo, contribuendo a sottolineare l’atmosfera tesa e il momento della scoperta da parte di Cesare dell’inganno ordito da Tolomeo. Anche la scena della battaglia tra l’esercito del giovane principe egiziano e quello di Cleopatra viene resa al meglio, in maniera incruenta e molto fluida, con i ballerini impegnati nel ruolo di soldati della regina egiziana.

A conti fatti, questo dvd costituisce un ottimo prodotto per quanti, come me, siano interessati a vedere un controtenore nella parte principale, oggigiorno registrata su cd che contengano l’intera opera solo da interpreti femminili. Con la speranza che sia realizzata al più presto un’edizione più fedele ai registri degli interpreti della prima del 1724, godiamoci in questa sede l’ottima prova di Graham Pushee, quanto mai a suo agio nella parte di quello che, a torto, viene definito nel libretto stesso come “primo imperatore romano”.

 

 

 

decorative line

   

 

A cura di  Gentario

 

www.haendel.it

 

Ultimo aggiornamento: 17-10-21