Il sito sta iniziando a mettere tutte le 60 Ouvertures 

per cembalo di Haendel!!!!

con calma perchè vanno studiate.

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HWV 8a 

Opera seria in tre atti

Musica di George Frideric Handel, completata il 24 Ottobre 1712

Libretto di Giacomo Rossi, da IL PASTOR FIDO (1585) di Giovan Battista Guarini

Prima esecuzione: 22 Novembre 1712, Queen’s Theatre, Haymarket, Londra

Cast della prima:

Mirtillo: Valeriano Pellegrini, castrato soprano 

Amarilli: Elisabetta Pilotti-Schiavonetti, soprano 

Eurilla: Margherita de l'Épine, soprano 

Silvio: Valentino Urbani, castrato contralto

Dorinda: Jane Barbier, contralto 

Tirenio: Richard Leveridge, basso 

Coro a 4

Orchestra:   

2 flauti traversi, 2 oboi, fagotto, archi e basso continuo.

Note:  

7 rappresentazioni nella stagione.  

Handel de IL PASTOR FIDO compose altre due versioni denominate:

HWV 8c (2° e  3° versione)

Prima esecuzione della 2° ver.: 18 Maggio 1734, King's Theatre, Haymarket, Londra

Cast della 2° versione:

Mirtillo:Signor Carestini, castrato mezzo-soprano 

Amarilli: Signora Strada, soprano

Eurilla: Margherita Durastanti, soprano

Silvio: Carlo Scalzi, castrato soprano 

Dorinda: Maria Caterina Negri, contralto

Tirenio: Gustavus Waltz, basso

Prima esecuzione della 3° ver.: 9 Novembre 1734, Covent Garden Theatre, Londra

Cast della 3° versione:

Mirtillo: Signor Carestini, castrato mezzo-soprano

Amarilli: Signora Strada, soprano 

Eurilla: Maria Rosa Negri, contralto 

Silvio: John Beard, tenore

Dorinda: Maria Caterina Negri, contralto

Tirenio: Gustavus Waltz, basso 

Coro a 4

Orchestrazione:  

2 corni, 2 flauti traversi, 2 oboi, fagotto, archi e basso continuo.

Note:  

13 rappresentazioni per la seconda versione del 18 maggio 1734.    

5 rappresentazioni per la terza versione del 9 Novembre 1734.

La seconda versione presenta un profondo rimaneggiamento, con l'aggiunta del prologo Terpsicore, HWV 8b, e 2 nuove arie e cori da altre opere. 

La terza versione venne allestita al Covent Garden basandosi sulla seconda, con l'aggiunta di altri balletti alla fine di ogni atto, nei quali si esibì la celebre Sallè.

 

 

IL PASTOR FIDO fu la seconda opera scritta da Handel per il pubblico londinese; sebbene presenti musica di un elevato livello di bellezza, da un punto di vista letterario ha un libretto che porta in scena vicende con un intreccio estremamente debole, ma evidentemente ad Handel piacque particolarmente il soggetto visto che lo portò in scena rimaneggiandolo per ben tre volte.

Quando ritornò a Londra nell'autunno 1712 per meglio consolidare la sua posizione in Inghilterra, trovò al Queen's Theatre una situazione piuttosto differente da quella dell'anno precedente: Aaron Hill, che aveva lasciato la direzione del teatro Haymarket ad un oscuro impresario di nome Owen Swiney; Haym ea invece ancora coinvolto nell'impresa, tuttavia anche parecchi cantanti dell'opera italiana, come il celebre castrato Nicolini, protagonista in RINALDO, erano tornati in Italia. Mentre la prima opera londinese di Handel era stata data con scenari, costumi ed un cast eccezionali, questa seconda fu rappresentata utilizzando abiti e scenari riciclati. E fu un insuccesso, con solo sette rappresentazioni. Un critico di Opera Register, cronaca di tutti gli spettacoli dal 1712 al ‘34, riferì che:

« la scena rappresentava esclusivamente una regione dell’Arcadia, i costumi erano antichi e l’opera breve;  i prezzi erano i soliti: otto scellini per i palchi, cinque per la platea e due e mezzo per la galleria ».

Handel mise insieme il lavoro probabilmente in pochi giorni, e l'opera non venne gradita con gran goduria di Addison e Steele che intravidero la  possibilità di eliminare il tedesco intruso e quindi ritrovano vigore per combattere Handel: solo 6 rappresentazioni, poi l'opera fu considerata modesta con una realizzazione "raffazzonata";  ma l'insuccesso de IL PASTOR FIDO, nella versione originale del 1712, nel cui manoscritto c'è scritto "finito il 24 ottobre" (cosa che fa pensare come questa opera fosse stata composta ad Hannover), andata in scena il 26 e 27 dicembre 1712,  non fu dovuto unicamente alle condizioni sfavorevoli nelle quali lo spettacolo fu dato, quanto al fatto che l'opera pastorale, e più ancora l'opera pastorale italiana, non fu mai popolare in Inghilterra. 

Handel aveva fatto conoscenza in Italia con due generi d'opera: quella eroica e quella pastorale lirica. Così probabilmente trovò naturale far conoscere queste due facce della sua personalità di compositore al pubblico londinese presentando una prima eroica, RINALDO, e poi una pastorale, IL PASTOR FIDO. Ma il genere non piacque al pubblico londinese, che evidentemente, visto il successo della prima, prediligeva argomenti spettacolari e drammaturgicamente movimentati. 

Successivamente Handel dimostrò di aver recepito la lezione evitando di scrivere altre opere pastorali.

La musica della prima versione del PASTOR FIDO di Handel proviene per i due-terzi circa da queste cantate e dagli Oratori composte in Italia, e l'opera nel suo insieme potrebbe essere considerata praticamente come un esempio-tipo dell'opera pastorale italiana del XVIII secolo. 

Il librettista Giacomo Rossi trasse l'argomento dall'omonima tragicommedia pastorale del Guarini, ma il risultato della sua elaborazione fu deludente, una autentica storpiatura del testo originale: contrasti di vario genere impediscono alle due coppie Mirtillo-Amarilli e Silvio-Dorinda di convolare a giuste nozze. Diana ha destinato Silvio ad Arnarilli ed Eurilla (segretamente innamorata di Mirtillo) ostacola in tutti i modi la sua felicità. Alla fine, benedetto da Tirenio gran sacerdote di Diana, l’amore trionfa e le due coppie coronano il loro sogno d’amore.

Contrariamente all'orchestrazione sfavillante di RINALDO, l'impianto strumentale del PASTOR FIDO prima versione è scarno: gli oboi e il fagotto suonano soltanto in dieci numeri, compresa l'Ouverture e due brevi sinfonie strumentali; in quanto ai flauti traversi, intervengono solo due volte. Nella versione originale l'Ouverture è molto ampia e suggestiva e poteva esser stato un autentico concerto che Handel aveva composto per Hannover.

 

Prima Versione, HWV 8/a

 

Largo - Allegro - Largo

 

Bourée

 

Menuet

 

Largo

 

Presto

Fonte: Non è stata utilizzata quella della 60 Ouverture di John Walsh

bensì le seguenti fonti:

1) Six Overtures fitted to the Harpsicord or Spinnet, viz. Justin, Arminius, Atalanta, Alcina, Ariodante, Pastor fido 2d ... Being all proper pieces for the improvement of the hand on the harpsicord or spinnet. Sixth collection.

George Frideric Handel, 1685-1759

London : Printed for & sold by I. Walsh, 1737

Esecuzione live su strumento cembalo di Mr. Kelly 

che si ringrazia per la collaborazione

Cembalo : Copia Clavicembalo tedesco anonimo inizi 18 secolo

 

Il movimento introduttivo dell’Ouverture è un Largo solenne in 3/4 , in cui emerge dolcemente l’oboe (strumento bucolico per eccellenza) e si lega ad un allegro 4/4 in cui si fanno spazio i tipici temi handeliani. Al termine di questo allegro ritorna brevemente il largo iniziale: con questa Ouverture Handel si staccò completamente dalla tradizionale forma tripartita del gusto francese e inserì un altro allegro quasi nello schema del concerto grosso: cioè con frequenti contrapposizioni fra tutti gli archi ed alcuni solisti (oboi e fagotto). A questa pagina fa seguito un movimento lento, la cui intensa e lunga melodia è affidata all’oboe. L'Ouverture si chiude con un rapido movimento in 3/8.

Quando Handel ripropose di nuovo IL PASTOR FIDO a Londra ventidue anni dopo, il 18 maggio 1734, tenne conto del gusto degli inglesi, che prediligevano i cori, i balletti e le pièces orchestrali descrittive di fenomeni naturali o di battaglie, rimaneggiando da cima a fondo l'opera, arricchendola con l'aggiunta del prologo Terpsicore, di pezzi corali, trasformando quattro delle arie accompagnate da un semplice basso continuo in arie con accompagnamento orchestrale.

Inoltre Handel ha allungato l'opera con l'aggiunta di parecchie arie, di cui 2 nuove, e un duetto, con materiale preso in prestito da sue opere precedenti, in particolare da una composizione scritta nel marzo 1734 in occasione del matrimonio di un principe reale: IL PARNASSO IN FESTA. Nella versione del 1734, all’innalzarsi del sipario, a differenza di quella del 1712 in cui risuonava l’aria di Mirtillo “Fato crudo, amor severo” fu prevista l’inquadratura del tempo di Erato e della musa accompagnata dai suoi discepoli, mentre il coro canta

“I nostri cori dobbiamo offrir,

al Dio di Delo, che va a venir”.

Seguiva quindi la danza di Terpsicore, in cui la celebre ballerina francese Sallé esprimeva le passioni dell’amore.Terpsicore, Nattier

Questo rimaneggiamento radicale fece apparentemente il suo dovere, visto che la seconda versione del PASTOR FIDO rimase in cartellone per tredici rappresentazioni, il che costituiva in quel periodo un successo notevole.

Ma Handel andò oltre, dando lo stesso anno, il 9 novembre 1734, una terza versione dell'opera, al Covent Garden, che era stato inaugurato nel 1732, dove aveva a sua disposizione un notevole corpo di ballo sotto la direzione della francese Maria Sallé.

 Sfruttando le nuove possibilità che gli erano così offerte, Handel riservò a tutte le opere rappresentate durante la stagione, che si sia trattato di una nuova opera o di una semplice ripresa, un posto importante ai balletti, che completano ciascuno dei tre atti.

Oltre all'aggiunta del prologo e dei balletti, Handel portò tali cambiamenti alla terza versione del PASTOR FIDO, che sei numeri solamente, cinque arie ed una breve sinfonia, raffiguravano nella versione originale! 

Maria Sallé

Si tratta delle arie: "Ho un non sò", "Finte labbra", "Sol nel mezzo", "Se in ombre", "Secondaste", così come di un'aria di cui la musica è restata lo stessa, ma di cui i testi cambiati da apporto alla versione 1712, "Frode, sol a te".

La maggior parte dai brani vocali (venti su ventisette) sono dei prestiti da Terpsicore altre composizioni di Handel.

 Per questo alcuni vedono nel PASTOR FIDO terza versione un "pasticcio", vale a dire un'opera formata di un accostamento di arie prese in prestito da altre opere dello stesso o da altri compositori. 

Anche Handel si dedicò a questo genere, soprattutto quando aveva poco tempo per scrivere una nuova composizione: l'opera seria italiana è probabilmente il solo tipo di opera, in tutta la storia della musica, che sopporta un tale trattamento senza che la "nuova" opera perda il suo senso o la sua attrattiva.

Tra le novità della terza versione si noti la trasposizione della parte di Silvio originariamente per castrato a tenore: fu il debutto in un'opera per l'inglese John Beard, evidentemente promosso da Handel alla ribalta operistica dopo le buone prove fornite sul fronte degli oratori.

Fra i punti più interessanti dell’opera vi sono i lunghi inserti strumentali oggi eseguiti spesso in forma di suite: il movimento finale, con la grande «sinfonia» che precede l’aria di Tirenio "Risonar mi sento il cor" e l’Ouverture, di tali dimensioni da apparire un vero e proprio concerto (l'Allegro diverrà l'ultimo movimento nel Concerto Grosso Op 3 n.6 e nell'Concerto per Organo Op 7 n.4).

 A cura de 

LA TRIADE BAROCCA

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con particolare contributo di Rodrigo 

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