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Il
Volo dell’Aquila

A
coronare l'avancorpo della Reggia di Versailles che si affaccia nella
Corte di Marmo, ossia sul lato del Palazzo che si rivolge verso la
città, è situato un Timpano, realizzato nel 1679, e rimaneggiato nel
1869.

Inizialmente,
il gruppo allegorico,
disegnato da Charles le Brun nel 1678, rappresentava Marte ed Ercole
appoggiati sui loro trofei militari con, ai loro piedi, diversi animali:
a destra, dalla parte di Marte, si trovavano il Leone e
l’Aquila,
simboleggianti la Spagna e il Sacro Romano Impero, sconfitti da Luigi
XIV° durante la guerra d’Olanda (1672-1679); a sinistra, dalla parte
di Ercole, il toro Acheloo, fiume trasformato contro il quale egli lottò
e l’Idra di Leme, che egli uccise.

Queste
ultime figure, meno esplicite, facevano allusione agli stessi
avvenimenti, l’Idra era la Grande Alleanza alzata contro la Francia ed
il toro invece il simbolo del glorioso Passaggio del Reno da parte di
luigi XIV e la sua armata il 12 giugno 1672.

La lettura
toro-idra-leone-aquila si facevano da sinistra verso destra, così la
storia del conflitto di poteva ripercorrere.
L’emblema del Sole che
conduce l’avanzamento del tempo al centro del quadrante
dell’orologio terminava la dimostrazione: da Ercole a Marte, Luigi
XIV vittorioso passava dallo stato di Semidio eroico a quello di Dio
della guerra.

Si deve tuttavia dire che
il deterioramento del gruppo scolpito rese necessario, nel 1869, un
ripristino che però fu mal fatto, al punto da far perdere tutto il senso
della allegoria.
Gli
scultori Chapu e Jacquemond sostituirono il duo leone-aquila quello di
montone-leone.

La
nuova scultura, il montone, essendo stata realizzata sotto il Secondo Impero, che
aveva giustamente l’aquila come emblema, era stata giudicata più consona ai tempi da parte degli scultori
suddetti; questo però comportò sconvolgere l'idea originale di una opera
allora
incompresa: si trattava della prima rappresentazione dell’Epopea
mitica della guerra d’Olanda, fatta proprio tre anni prima che Charles
le Brun la riproponesse tutta sul
soffitto della Galleria
degli Specchi.
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