Breve Analisi

 

Per meglio comprendere lo stile compositivo che Handel utilizzò per creare la sua famosissima cantata "Apollo e Dafne", non possiamo  qui non ricordare che il nostro Caro Sassone, all'età di 22 anni lasciò la natia Halle (piccola cittadina della Sassonia) per quelli che, a livello musicale, erano i più influenti e prolifici centri dell'epoca: 

Roma, Firenze, Napoli  e Venezia.

 

Tra il 1706 ed il suo ritorno in Germania nel 1710, egli dunque assimilò gli stili ed i gusti musicali di tali luoghi, soprattutto quanto concerne la scrittura vocale, se ne appropriò  arrivando ad elaborare un suo originalissimo stile "figlio" di tutti gli altri. 

 

A Firenze, poté acquisire l'uso del recitativo e del recitativo arioso.

A Roma, fu influenzato dalla opulenta polifonia del periodo del  Palestrina e dagli oratori sacri.

A Napoli, entrò in contatto con un mix originalissimo di musica "Alta" sacra e profana (tecnicamente perfetta e raffinata) e musica "popolare",    più spontanea e coinvolgente.

A Venezia, infine fu attratto sia dai favolosi colori ottenuti dalla sapiente tessitura dei cori multipli che dalla forte componente virtuosistica della musica strumentale.

 

La cantata Apollo e Dafne (La Terra è Liberata ) 

HWV 122, per soprano e baritono 

(secondo altre fonti per basso)

Testo di uno dei mecenati italiani di Handel: il cardinale Benedetto Pamphili,

Secondo alcuni studiosi risalirebbe al periodo durante il quale Handel soggiornò a Napoli, e quindi fatta risalire (con la dovuta cautela) all'inverno 1708/1709.

Secondo altri studi invece G. F. Handel avrebbe iniziato la stesura della partitura di questa cantata profana, probabilmente a Venezia nel 1709, completandola solo nel 1710 ad Hannover, dove nel frattempo aveva preso il posto di maestro di cappella dell'elettore.

Handel, grazie a ciò che aveva acquisito dal suo "Viaggio in Italia", vi riversò una tale profusione di idee (come il particolare uso dei fiati ad accompagnare le voci) che, le 8 arie, i 2 duetti e gli splendidi recitativi che la compongono, per freschezza musicale e drammaticità la fanno somigliare più ad un opera in miniatura che ad una semplice cantata.

 

 

La caratterizzazione musicale

 

Ecco quindi nel testo contrapporsi gli impulsi amorosi alla devozione, alla purezza, ecco insinuarsi la Morale. Questo altalenarsi di emozioni, di stati d'animo, viene sapientemente  reso da Handel  grazie a ciò che stava apprendendo dal suo soggiorno in Italia. 

Talvolta utilizza  il recitativo secco per dare maggiore forza propulsiva alla semplice e scarna trama  per poi risoffermarsi ed accentuare gli aspetti psicologici della storia.

 

Apollo è il personaggio raffigurato da brillanti triadi, come se le trombe ne vendicassero l'appartenenza! Uomo d'azione, energico anche in termini musicali!

 

Daphne invece ha un sembiante musicale delicato, reso da uno stile siciliano dolcemente ondeggiante. ("Felicissima quest'alma" senza dubbio è una tipica caratterizzazione in stile napoletano)

Le eleganti linee vocali che egli sviluppa, la dove le varie arie con da capo hanno il tempo di svilupparsi, espandersi, rendono un ritratto musicale di sottili sfumature e grande impatto emotivo. Ma poi, dove egli decide di accorciarle e stringerle, divengono un rapido avvicendarsi  di sentimenti ora infuocati, ora gelidi.

Ogni singola emozione viene caratterizzata da un appropriato "gesto" musicale:                                 

una successione di impazienti tremoli a rendere l'agitazione di Apollo fremente ed eccitato  in  "Come in rosa in su la spina" .

 

La stessa agitazione si ritrova poi nell'aria di Daphne  "Come in ciel benigna stella", mentre un' interessante contrapposizione tra la dolcezza di Apollo e l'agitata resistenza di Daphne nel duetto "Deh! Lascia addolcire",  porta ad un risultato estremamente forte e drammatico.

 

Infine, nella "Scena" durante la quale Daphne muta in alloro, Handel  usa una rapida scala per renderne la trasformazione, con un utilizzo molto teatrale, scenografico per l'appunto! 

              

Apollo passa da uno stato di angoscia e concitazione (  "mie piante correte" ) alla sorpresa ( "Ma, qua novità? Che vidi? Che mirai? Cieli! Destino! che sarai mai! Dafne, dove sei tu? Che non ti trovo. Qual miracolo nuovo Ti rapisce, ti cangia  e ti nasconde?..." )   ed infine alla sconsolata arrendevolezza  ( "Cara pianta, co' miei  pianti il tuo verde irrigherò..." )

 

Prestiti da altre composizioni

 

( di fianco il titolo della composizione ove all'ascolto si può verificare una più o meno evidente similitudine)

 

- RECITATIVO ED ARIA APOLLO

La terra è liberata!

Pende il ben dell'universo ---------RADAMISTO HWV 12a (1720)

 

- RECITTIVO ED ARIA APOLLO

Ch'il superbetto Amore

Spezza l'arco e getta l'armi ---------ALMIRA      HWV 1 (1704-5)

 

- ARIA DAPHNE

Felicissima quest'alma --------MUZIO SCEVOLA HWV 13 (1721)

 

- RECITATIVO APOLLO E DAPHNE

Che voce. Che beltà!

 

- ARIA DAPHNE

Ardi, adori e preghi ----------------CANTATA HWV 119                    

"Echeggiate,  festeggiate, numi eterni" o "Io languisco fra le gioie"

 

- RECITATIVO APOLLO E DAPHNE   

Che crudel! Ch'importuno!

 

- DUETTO APOLLO E DAPHNE   

Una guerra ho dentro il seno

 

- RECITATIVO ED ARIA APOLLO

Placati alfin

Come rosa in su la spina--------------AGRIPPINA HWV 6 (1709)  

Nerone:"Con l'ardor"

 

- RECITATIVO ED ARIA DAPHNE

Ah! Ch’un dio non dovrebbe 

Come in ciel benigna stella-----------------SILLA HWV 10 (1713)

    

- RECITATIVO APOLLO E DAPHNE

Odi la mia ragion   

    

- DUETTO APOLLO E DAPHNE

Deh lascia addolcire ------------RESURREZIONE HWV 47 (1708)

Angelo:"D'amor fù"

 

 

- ARIA APOLLO

Mie piante correte-----------------------RINALDO HWV 7a (1711)

Rinaldo: "Venti,fulmini cessate"

 

 

- ARIA APOLLO

Cara pianta, coi miei pianti ----------ALCINA HWV 34 (1734-35)

Coro "Dall’orror di notte cieca"

 

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