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 Due
      Sfingi scintillanti per la loro bianchezza del loro marmo si piazzano
      davanti alla scalinata entrale del Parterre du Midi.   Queste
      sono fra le più antiche sculture del giardino, intagliate da Houzeau e
      Lerambert agli inizi degli anni 1660, e completate nel 1667 da due putti
      in bronzo, un tempo dorato, su disegno di Jacques Sarazin.   Essi
      cavalcano seduti all'amazzone, tenendo delle ghirlande di fiori e facendo
      dei cenni ai visitatori del Giardino di Versailles.   
 Maliziosamente
      quello di sinistra punta il suo indice destro verso il basso mentre la sua
      comparsa sembra invitare rallentare il passo. Nessuna iscrizione chiarisce
      qui questa gestualità, che alcuni avvicinano a delle espressioni latine
      "Hic et nunc" (qui ed adesso) e "Festina lente"
      (affrettati lentamente).   
 Le
      sfingi a riposo sono esse stesse molto misteriose. Nella mitologia greca,
      la sfinge è una creatura fantastica vinta da Edipo che risolve il suo
      enigma, ma si tratta anche della feroce sfinge alata metà donna e metà
      leone.   
 E
      la conoscenza ancora molto lacunosa, nel XVII secolo, dell'Egitto antico
      non permette di pensare che si sia voluto captare a Versailles il simbolo
      della potenza sovrana dei faraoni.    
 
 Se
      questo gruppo di statue lasciano un messaggio, senza dubbio è per
      invitare il visitatore alla prudenza, quando si penetra nel mondo magico
      di una natura governata dagli Dei.   Queste
      statue sono state poste in effetti nel 1685 , mentre inquadravano
      inizialmente la scalinata davanti al bacino di Latona, davanti alla Grande
      Prospettiva delimitata dai boschetti.   
  
  
 A
cura di  Arsace
        da Versailles e Faustina da Versailles Torna
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