News doverose - Dicembre 2014

I lavori di restauro non solo della fontana di Latona, ma anche di tutto il Parterre a lei dedicato, quindi comprendente anche le aiuole merlettate e le due fontane laterali minori, dette delle Lucertole, sono chiamate in causa. Sebbene il gioiello classico di Latona, classico nel senso "degno di imitazione", sia ancora in corso di ristrutturazione, le due fontane laterali hanno avuto il più macroscopico segno del ripristino in essere: la posa delle statue restaurate e ri-dorate, un appagante colpo di luce in una giornata dal tempo grigio...

Fontana della Lucertola a sinistra dando le spalle alla Reggia di Versailles

Fontana della Lucertola a destra dando le spalle alla Reggia di Versailles

La situazione invece della fontana principale, il più bel regalo che un figlio poteva fare ad una madre in perpetuo nei secoli, tale fu l'intento di Luigi XIV per sua madre, la Regina Anna, è ancora in evoluzione: sicuramente pronta per la primavera del 2015, e sarà di certo una meraviglia pensando ai marmi, accompagnati dall'oro vivo delle statue colpite dai raggi del sole, in sincronia del prisma cromatico generato dalla luce dell'astro mentre colpisce i diamanti d'acqua spruzzati dai getti d'acqua.

Situazione allo stato del 2013

2013, anno del centenario dalla nascita di André Le Nôtre: i giardini più prestigiosi e legati al genio del Giardiniere del Re sono in subbuglio. Manutenzioni, riparazioni, rimessa a nuovo, statue levate, aiuole potare, terrazze rifatte, dorature ripristinate, fontane rimesse in funzione.

Tutta la Francia celebra il genio che fu al servizio del Re Sole. Ci si accorge di ciò dal punto più prestigioso frutto del suo ingegno, i Giardini della Reggia di Versailles: Latona, la fontana di Latona, la Fontana che per eccellenza è il più sbalorditivo dono che un figlio avesse potuto fare alla madre... la Regina Anna d'Austria, nell'estate 2013 non c'è più: solo un triste e sconsolato foro, ruderi e terre poco potate e prive delle solete corone floreali.... 

Il Bacino di Latona era obbligato a subire un restauro: Di colori cangianti e lisci all'origine, i marmi di decorazione sono oggi sbiaditi e spezzati in parecchi punti, vittime dei problemi di impermeabilità di cui soffrono le vasche del bacino. Essi sono stati stato deposti nella primavera 2013 e trasportati al laboratorio di restauro del marmo. Ciò permetterà parallelamente ai muratori di consolidare il loro sistema di fissaggio e di ripristinare l'impermeabilità delle vasche del bacino. I marmi saranno riposizionati risalito sulla vasca di Latona all'inizio del 2014.

L'Asse principale dei Giardini di Versailles nell'estate del 2013 sono mutilati di uno dei gioielli più affascinati dei Giardini, e non si può che stare mortificati alla visione. Ma è per una buona causa: ripristinare l'originario splendore di una fontana che la Granja de Sant'Ildefonso, creata da Filippo V, non fa che imitare/copiare pedissequamente. La Francia è in opera per riportare alla luce, con restauri, manutenzioni delle tubature, eliminazioni di muffe, pulizie di fondo della vasca, dorature delle statue l'antico splendore della Fontana al momento della sua presentazione ai visitatori. Le stesse aiuole del Parterre di Latona sono mute, spente, ed i fiori non celebrano più l'amata da Giove .....assente.....

I fontanieri di Versailles, oggi sono raggruppati in 15 persone, di cui 8 fontanieri col titolo, intrattengono e restaurano la rete idraulica estremamente sofisticata composta al 80% di ghisa ed al 20% di piombo.

Su una distesa di 30 ettari, 55 bacini e fontane, più di 600 getti d'acqua e 35 km di canali, di cui il 60% risalgono al XVII° secolo, funzionano oggi ancora come al tempo di Luigi XIV.

Nel 2013, fedeli alla grande tradizione delle aiuole di ricamo, i giardinieri hanno reso il Parterre di Latona l'aspetto che André Le Nôtre gli aveva dato all'origine. Seguendo così il piano di restauro iniziato dopo la tremenda tempesta del 26 Dicembre 1999, il cui obiettivo è di ripristinare il giardino di Luigi XIV al suo apogeo nel 17oo.

All'inizio del XIX° secolo, il Parterre di Le Notre aveva lasciato il posto a 2 grandi prati bordati da gruppi di fiori. I giardinieri l'hanno ripristinato al loro stato alla fine del XVII° secolo, quando era costituita da prato ricamato. Per il Parterre di Latona nello specifico André Le Nôtre aveva scelto dei motivi di piccole palme adornate di volute ed arabeschi.

Il marmo bianco di Latona viene messo a riparo. 

Lo sfavillio frequente delle acque ha molto alterato l'insieme dei decori marmorei del bacino. Il gruppo originale scolpito alla sommità, "Latona e i suoi figli", essendo stato rovinato da un atto di vandalismo. è stato messo al riparo nel 1989 e rimpiazzato da una copia in polvere di marmo.

Sotto i marmi il piombo: i marmi che decorano la parte emergente del bacino sono stati considerevolmente danneggiati per dei problemi di perdite che si sono aggravate col passare del tempo. Fin dalla primavera del 2013, questi marmi di ornamentazione sono stati smontati e dati ai restauratori. Questo permetterà di riprendere completamente il dispositivo di impermeabilità delle diverse vasche del bacino. Per fare ciò, i muratori ricorrono allo stesso materiale precedente, il piombo. Essi miglioreranno questo dispositivo che aveva sottovalutato i problemi legati alle dilatazioni del materiale, realizzando delle tavole di piombo piegate, spesse un mezzo centimetro, che essi apposero dopo tra le vasche e i marmi di ornamentazione.

Le operazioni di restauro del metallo rivestono un carattere molto delicato al Bacino di Latona, di fatto per l'importanza dei motivi in rilievo, come le scaglie delle tartarughe, l'epidermide delle zampe delle lucertole o ancora le pieghe dei vestiti dei paesani. I completamenti delle scaglie e delle dita mancanti saranno eseguite in piombo fuso in uno stampo, con saldatura in loco, rifinita con la scultura e cesellatura di dettaglio.

Comunque con l'eccezione del gruppo "Latona e i suoi figli", l'insieme del decoro scolpito del Bacino di Latona è stato eseguito in piombo dorato nel XVII secolo. Paesani, ranocchi, lucertole e tartarughe passeranno tutti sotto le sapienti mani dei restauratori di metalli prima di esser inviati ai doratori per il tocco finale del restauro. La doratura a foglia d'oro inizierà con lo strato di mistura: è quella che permette alla foglia d'oro d'aderire al supporto. 

Le foglie d'oro devono esser poste qualche ora dopo questo strato di mistura. Per la posa delle foglie d'oro, i doratori utilizzeranno gli stessi attrezzi che vi erano nel XVII° secolo: coltello per dorare, cuscino, paletta per dorare. Per la sessantina di sculture in piombo dorato del Bacino di Latona, i doratori sul metallo utilizzeranno la tecnica tradizionale e durevole della doratura a foglia d'oro. 

Le sculture devono comunque come si è accennato esser trattare da dei restauratori di metalli, operazione questa che sarà effettuata nella primavera del 2014.

Aggiornato 12 Gennaio 2015

A cura di

Arsace da Versailles e Faustina da Versailles

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