1837: Ad ogni Gloria della Francia

Il Destino di Versailles, dopo la rivoluzione sembra una successione di capitoli di una Storia delle mentalità, nel senso che le varie generazioni di coloro che si vanno ad occupare di questa Reggia, lo faranno con uno scopo differente, risultato di pensieri contradditori, tutti molto lontani da ciò che noi oggi abbiamo. Per qualche mese a Versailles si fanno delle manutenzioni, poi lo si svuota.  Nel 1793 vendita all'asta in piazza d'armi della mobilia e di ciò che poteva essere un bene mobile. 

Ma il problema restava: dopo la caduta della Monarchia, la Reggia non fungeva più come centro di potere... che farci del Palazzo? Non si poteva di certo celebrare durante gli anni successivi il culto dell'Essere Supremo, come a Notre-Dame. Bisognava distruggerla poichè era un simbolo dell'Assolutismo, visto allora come una tirannia? Bisognava conservare il Palazzo? Bisognava forse servirsene? Ma servirsene per far cosa? Versailles affascina (quello che voleva Luigi XIV°) e fa paura... passavano intanto fra questi dubbi 40 anni e non si decise ancora cosa farne. Divenne una scuola centrale, Un club giacobino all'opera. Un museo. Una annessione del Conservatorio. e nel 1810, un ospedale per gli invalidi di guerra.... Napoleone I° accarezzò l'idea di trasferirsi di alloggiare lì, ma poi cambiò idea e preferì accontentarsi del Grand Trianon. 

Anche Luigi XVIII°  vi pensò. Ma poi no, era impossibile. Versailles era già un simbolo, il Re Sole vi regna sempre. 

Nessuno osò ripettinare la sua parrucca.....

La censura inizia a farsi con Luigi-Filippo, alias Luigi XVIII°: poichè Versailles è un simbolo, è sufficiente concepire il castello in modo diverso: ed ecco la prima cosa intelligente che si sia pensata dopo il 6 ottobre 1789, 40 anni più tardi: Luigi-Filippo assomiglia curiosamente al Re Sole, per certi lati inaspettati, fatto che va a manifestarsi su Versailles. 

La passione che ebbe il Re Sole per il suo palazzo, va curiosamente a ritrovarsi: 398 visite del Re dei francesi a Versailles, dei pomeriggi interi. E' una sua passione segreta.

Il suo interesse per la concretezza delle cose, per il dettaglio, è il corretto inizio di questa passione. E' come Luigi XIV° nel suo piccolo, ma simile.....

Come il Re Sole, tutto inizia con un impulso: un colpo segreto per il quale nessuno comprende il senso. 

Il 2 Marzo 1832, Luigi XVIII°, Re appunto dei francesi, fa votare una legge che sottrae la Reggia al controllo del Parlamento e ne fa una dotazione della Corona. 

Egli è oramai il padrone. 

L'anno seguente, il progetto è pronto: "Fare di Versailles la riunione dei ricordi della storia, e che i monumenti di tutte le glorie nazionali vi fossero depositate e circondate dalla magnificenza di Luigi XIV°".

Galleria delle Battaglie, oggetto di enormi ammirazioni al momento della sua inaugurazione è dovuta a Luigi XVIII

Versailles cambia il suo senso: la Reggia non è più un Palazzo deserto, ma inizia a diventare un museo dedicato a tutte le glorie della Francia.Se ne spoglia Il Re Sole per installarvi il popolo di Francia: bastava pensarci un po' per trovare questa soluzione. Allora comincia la devastazione, che non si era osato fare durante la Rivoluzione Francese. Luigi-Filippo si affrettò: si demolì così l'intera ALA SUD, per installarvi la Galleria delle Battaglie. (Qui a destra, Visita a Versailles con sosta dinnanzi alla Statua di Giovanna d'Arco). In pochi mesi tutto sparisce: gli Appartamenti di Madame Elisabetta, quelli del Conte d'Artois... Migliaia di metri quadrati di boiseries preziosi, stile Luigi XV° e Luigi XVI°..... Ma per comprendere il gesto di Luigi XVIII°, bisogna piazzarsi mentalmente nel 1830. 

Cos'era tutto questo? lo si considerava come un'arte "degenerata": questo ci dispiace oggi, questi tesori inestimabili di preziosa decorazione sono persi per sempre, ma al tempo essi facevano di Versailles qualcosa di insipido, d'obsoleto e di ridicolo, e per questo era necessario a quel tempo sostituirle con qualcosa di più grandioso: il vetro di zénith per illuminare le 33 vittorie da Tolbiac a Wagram... 

Ma ciò  facendo, convertendo il Palazzo in galleria della Storia di Francia, Luigi-Filippo lo trasformava nella sua essenza stessa. Si apriva la Reggia al pubblico. 

Egli garantiva contemporaneamente la perennità della sua eredità e gli impediva di non esser altro che una residenza privata, sebbene Reale. 

Tutto ciò venne fatto segretamente. L'inaugurazione nel 1837, in presenza di Musset, di Balzac, di Alexander Dumas, di Victor Hugo, fu una incredibile sorpresa.

Subito, i lavori ripresero nell'ALA NORD, con le sale delle Crociate, avvicinandosi poco a poco al centro. L'ultima visita di Luigi-Filippo ebbe luogo il 24 Dicembre 1847. 

La Rivoluzione del Febbraio 1848 ha fermato i lavori: curioso come una Rivoluzione abbia salvato paradossalmente Versailles, in modo opposto a quanto la Prima Rivoluzione aveva danneggiato il Palazzo e la Monarchia. 

La Rivoluzione del 1848 ha così salvato gli Appartamenti di Madame di Pompadour, di Madame du Barry, che, sarebbero di certo state distrutte al proprio turno. 

Questa duplice influenze delle rivoluzioni su Versailles, è un'altro dei paradossi che caratterizzano la storia della Reggia.

Una curiosità: Luigi Filippo può vedersi come fautore della morte di Luigi XVI°: fu lui infatti che fece pendere col suo solo voto per l'esecuzione capitale. Esiste anche un film di tempi recenti, LA NOBILDONNA ED IL DUCA, che racconta le vicende che fecero cadere Luigi Capeto e che portarono anni più tardi all'incoronazione di Luigi Filippo. Ricordiamo inoltre che sia Luigi XVI°, che Maria Antonietta, così come Madame la contessa de La Tour du Pin ritenevano che tutti i disordini dell'ottobre 1789 furono amplificati dallo zampino di Luigi Filippo, che mirava alla corona di Francia.

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A Cura di

Arsace da Versailles