Messiah

 

Oratorio in tre parti
per soli, coro e orchestra
HWV 56

 

Musica di George Frideric Handel
Libretto di Charles Jennens, dalla Bibbia

 

L'invito per l'esecuzione del Messiah per beneficenza al Foundling Hospital, 1750

 


 

Sul finire del 1741 ad Handel si presentò l'occasione di partire per Dublino, dove il viceré dell'Irlanda lo chiamò a condurre dei concerti di beneficenza, e Handel, "con l'obbiettivo di offrire a quella generosa nazione qualcosa nuovo", portò con se la partitura di un nuovo oratorio composto in meno di 24 giorni, il MESSIAH
L’oratorio si basa su una serie di profezie bibliche e meditazioni sulla venuta del Cristo Salvatore che riscatterà l’umanità dall’annientamento della morte.
Handel lo compose per quattro voci soliste: SATB, alternate o connesse ai cori da recitativi secchi, ariosi, un breve quartetto e un duetto.
Riutilizzò anche del vecchio materiale: per esempio, il coro "For unto us a Child is born" si rifà ad uno dei suoi duetti italiani ed il celebre Alleluia è un rimaneggiamento di un coro proveniente da uno delle sue opere dove un pagano rendeva grazie al dio Bacco!
A dispetto di ciò e analogamente ad Israel in Egypt, dove sono state individuate tracce di musiche altrui, Handel trasfigura tali prestiti, infondendovi nuova vita, fino a raggiungere i splendidi risultati che sappiamo. L'immensa popolarità di questa composizione, non solo da vivente ma anche negli anni che seguirono la sua morte, mostra con quanta  sensibilità melodica Hendel guardasse al futuro. Proprio Alleluia diventa « termine di paragone delle cause che resero Handel più moderno rispetto a Bach. La trama del brano sottolinea la scomparsa assoluta d’ogni residuo gotico; ritmo e melodia permeano l’antico contrappunto delle nuove leggi armoniche ».

Nell'aprile del 1742, MESSIAH venne rappresentato a Dublino, nel mezzo di eccitazioni deliranti. La sala era riempita a dismisura: si era chiesto, per l'opportunità, alle signore di non portare delle gonne a cerchi e, agli uomini, di non portare la spada per fare più di posto, mentre centinaia dovettero ascoltare dalle finestre e dalle porte. Sembra che fu una delle rare volte nella storia dove una grande opera fu percepita immediatamente nel suo pieno valore.   
L'anno seguente Handel rientrò in Inghilterra e di nuovo dovette subire l'indifferenza dell'aristocrazia: paragonata alla prima dublinese, la rappresentazione a Londra fu un insuccesso, anche se pare che il re Georgio II ne fu talmente commosso che per tutta la durata dell'Alleluia si alzò in piedi, ovviamente imitato da tutto il pubblico; quella di alzarsi in segno di rispetto durante l'esecuzione del mitico coro divenne così una consuetudine tramandata fino ai giorni nostri in molti paesi anglosassoni. Tuttavia, solamente dopo alcuni anni il MESSIAH entrò nel cuore dei londinesi e questo, dopo che Handel ebbe istituito una serie di concerti per beneficenza, dove egli stesso durante gli intermezzi degli oratori soleva esibirsi improvvisando all’organo. Questi concerti portarono all’apice la sua reputazione: intorno al 1750, Handel raggiunse la sicurezza di una supremazia indiscussa e ammirata. 

 

 

 

Il Libretto del Messiah

 

 

Messiah in video

 

 

 

 

 

Il Castello Nelahozeves, nei pressi di Praga, dove è custodito un manoscritto del Messiah che riporta annotazioni e variazioni nell'orchestrazione apportate da Mozart.

 

 

 

 

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A cura di  Rodrigo

 

www.haendel.it

 

Ultimo aggiornamento: 17-10-21