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		Infatti 
		se si guarda il catalogo degli editori Parigi quali 
		Leclerc,Vendome, si nota un notevole incremento 
		di musica italiana rispetto quella francese. 
		
		Nella Parigi di Rousseau ci si interroga quale musica da tasto 
		italiana venisse suonata nei salotti dell'aritocrazia colta e 
		all'avanguardia? Il manoscritto di mademoiselle de Sarret ci fornisce 
		qualche indicazione: Alberti,
		
		Marcello,
		
		Galuppi. 
		
		
		 
		
		
		Sonata in si bemolle 
		- di Domenico Alberti 
		 
		
		 
		
		Nel nostro caso vorremmo proporre alcune composizioni contenute 
		nella pubblicazione fatta da madame Vendome nel 1757 c quella senza 
		indicazione di data che include il Signor Tasso e Marcello ed il volume 
		VI di Ulrico Haffner per 
		quanto concerne Antonio Gaetano Pampani. 
		
		
		In questa Seconda Sezione vi presenteremo 3 compositori, fra i 
		quali si annoverano 
		alcuni nomi già noti e a cui rimandiamo per un approfondimento, ed un 
		compositore sopravvissuto giunto a noi con un altro frammento che Jean 
		Bidon ha voluto eseguire qui in primissima assoluta. 
		 
		
		Il primo compositore che ripresentiamo qui è anche anello di 
		congiunzione con la sezione Prima: si tratta di 
		
		
		
		Jean-Pierre Le Grand, 
		con la riscoperta di un brano intitolato La Bohemienne, manoscritta, 
		purtroppo mutilata di tutte le variazioni che il compositore aveva 
		pensato. 
		
		
		
		
		Su Jean-Pierre Legrand,
		Louis Daquin lo cita, insieme a Foucquet e Duphly, tra i più validi 
		cembalisti della città, mentre Leopold Mozart loda le sue composizioni 
		per lo stile fresco ed innovativo. 
		
		
		
		
		Allegro in Do maggiore - di Leopold Mozart 
		
		Purtroppo  
		il livre di Sonate per cembalo solo di Legrand è andato perduto, 
		ma 
		
		
		sopravvivono, per completezza di informazioni, nella bibliotheque 
		National dei 
		
		"Pieces de Clavecin en sonates"
		con accompagnamento di 
		Violino di   
		Legrand.   
		
		
		Il Secondo compositore compositore che qui presentiamo trapassa la 
		barriera dell'oblio totale per la prima volta in epoca moderna, e 
		avvolto da informazioni assolutamente ridotte al lumicino: 
		
		"Sonata IV del Signor Tasso" 
		in si bemolle, 
		così si legge nella stampa del XVIII° secolo, una chicca che il 
		
		Principe 
		del Cembalo ha voluto destinare al tocco ben noto del "petit diable du 
		clavecin", Orlando Bass. 
		
		La sonata di Tasso ascrivibile alla scuola napoletana del 18 
		secolo è di stile semplice dove elemento primario 
		risulta la "tipica cantabilità" della scuola napoletana.
		Naturalmente non dimenticate di apprezzare una esecuzione reale 
		con riprese dinamiche e mani sulla tastiera dello strumento e buon 
		ascolto e visione di buona musica....
		QUI 
		Il terzo compositore invece abbiamo avuto modo di 
		conoscerlo con alcuni brani, ma la sonata che qui presentiamo, 
		selezionata sempre dal 
		
		Principe del Cembalo, finalmente dà 
		spessore a questo compositore che si esprime qui con una lunga partitura fresca e abbastanza 
		elaborata, in Sol maggiore suddivisa in tre movimenti.
		
		La sonata di A. G. Pampani è estratta dalla raccolta dello 
		Haffner. Il volume VI ci fornisce un esempio della musica 
		cembalistica eseguita nell'Europa continentale nel 18° secolo: 
		
		
		Fevrier,
		
		Duphly,
		
		Pampani,
		
		C.P.E.Bach,
		
		padre Martini, Krafft, Zacharia. 
		
		 
		
		La sonata di Pampani è l'espressione del sonatismo italiano tra 
		Rococò e stile galante: i primi 2 movimenti 
		sono nel più puro stile galante, il portentoso fugato finale 
		rieccheggia invece ancora gli stilemi tardo barocchi. 
		
		Anche in questo caso Orlando Bass ha eseguito in 
		prima lettura: si tratta di Antonio Gaetano Pampani,
		
		per il quale rimandiamo qui la sezione dedicata.
		
		 
		A cura di 
		
		 
		Con la collaborazione di 
		   
		 
		Arsace da Versailles
        
        
        ed il materiale 
		de 
		 
		Il Principe del Cembalo, 
		l'apporto di  
		Orlando 
		Bass e  
		di Jean Bidon.  
		
		 
		 
		
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