Salone dell'Abbondanza

Questo salone, che costituisce un posto a sè nel Grande Appartamento, perchè nelle "Serate d'Appartamento" esso fungeva come Sala dei Buffè per le bevande. Esso era il vestibolo della Cappella, nel momento storico in cui essa occupava il Salone d'Ercole. 

E' singolare in quanto non porta il nome di una divinità antica del ciclo planetario. 

Questa stanza inoltre è l'unica costruita da Mansart, delle sei che seguono il Salone d'Ercole fino al Salone di Apollo: tutte le altre sono opera di Le Vau.

Tale Salone si affacciava sul Gabinetto delle Curiosità e delle Cose Rare (l'attuale Salone dei Giochi di Luigi XIV°), a cui si arrivava attraverso una porta posta di fronte alla finestra.

Nel Gabinetto delle Cose Rare, Il Re Sole aveva collezionato i pezzi più preziosi, di cui vi è una rappresentazione in pittura nella balaustra dipinta nel soffitto da parte del pittore Houasse: è così che si ammira il cielo della "Magnificenza Reale" (nome del dipinto nel soffitto).

Oggi non resta quasi nulla dell'arredamento dell'epoca che da varie fonti si sa essere stato molto ricco, con numerosi pezzi in argento cesellato come tavoli, sedie, candelabri, disegnati da Le Brun, che furono poi fusi per coniare moneta in periodi di necessità economica.

Racconta un cronista del tempo:

"Tra grandi "buffet" sono disposti ai tre lati del salone. Quello del centro è per le bevande calde, come il caffè e la cioccolata. Gi altri due sono per i liquori, i sorbetti, i succhi di frutta..."

Sono esposti 3 ritratti di Rigaud, su sfondo di velluto di Genova, verde bordato da passamanerie dorate: Il Gran Delfino, figlio di Luigi XIV°, e dei due suoi figli, Il Duca d'Angiò, Re di Spagna sotto il nome di Filippo V° e suo fratello maggiore, e il Duca di Borgogna, padre di Luigi XV° dipinto da Van Loo.

I Busti apposti nella Sala provengono dalle collezioni Reali, mentre i 6 mobili che arredano la stanza sono stati ispirati dai disegni del celeberrimo ebanista André Boulle, eseguiti seguendo la tecnica di questo incredibile ebanista.

A Cura di

Arsace da Versailles