Il Principe de Conti, ottimo stratega, deteneva la più alta fiducia di Luigi XV per quanto riguardava le più alte questioni ed era nemico acerrimo di Reinette, giacchè non riusciva a dimenticare l’oltraggio subito da sua madre, vecchia di età, quando fu costretta a presentare questa borghese a Corte, per ottenere dal Re talmente tanto di quel denaro da estinguere ogni suo debito, e da considerare che lei era prima di accettare l'ingrato e mortificante incarico  finanziariamente rovinata.

Per tenergli testa la Pompadour, che si era accorta di questa ostilità, doveva iniziare ad interessarsi di politica, così convinse il Marchese Puisieux, che si occupava di questioni estere con il Re, di tenerla informata sulle questioni estere maggiori, tanto che padroneggiando gli argomenti, iniziò a presenziare agli incontri con Re e Puisieux.

Fece lo stesso con Luimognon, Saint-Contest e Rouillé.

Ben presto Reinette era al corrente di ogni evento politico.

 

Inutile dire che è passato alla storia l’acredine fra la Pompadour e Federico II di Prussia. Gli inviati di Federico II gli consigliarono di conquistare la Pompadour non tanto col denaro, quanto con mille attenzioni e gusto, ma Federico II non ne voleva sapere: di atteggiamento misogino, aveva affibbiato il soprannome Maestà Cotillon III alla Pompadour (la I e la II erano Maria Teresa d’Austria e la zarina Elisabetta); per di più Reinette seppe che Federico II mise in giro voci infamanti su di ei,  cioè che si era venduta agli inglesi.

Nelle lettere che Federico II scriveva non si tratteneva dal paragonarla alla bella O’Murphy. Tutto questo fece pendere la bilancia politica di una alleanza verso l’Austria, tanto che a Versailles venne chiamato come inviato austriaco il Conte Kaunitz-Rietberg, che ha un solo scopo far sì che Austria, Francia e Russia si alleino per distruggere la Prussia.

L'Imperatrice Maria Teresa attorniata dalle persone

più influenti del suo Regno, a destra il Cancelliere Kaunitz

Kaunitz oltre ad essere affascinante, si curava nell’apparire, possedendo una parrucca diversa per ogni occasione, sostando al superbo Palazzo Borbone, dando feste da mille e una notte, cambiandosi spesso vestiti e ne aveva tantissimi tutti con mille gradazioni dal bianco al violetto.

Il volto era sempre ben levigato per le sue creme segrete: tutto questo creò una leggenda attorno a sé ed affascinò Reinette, che ne restò conquistata e lo difendeva in ogni occasione anche quando viene accusato di una eccessiva fatuità.

 

Maria Teresa fece sapere che apprezzava molto a Pompadour e pure Luigi XV, tanto che chiese al Re di fare da padrino ad uno dei suoi figli. Maria Teresa volle dimostrare la sua simpatia per madame di Pompadour inviandole uno scrittoio di lacca con gemme ed un ritratto parante dell’Imperatrice medesima.

La storica alleanza fra Francia e Prussia si stava disgregando a favore di una intesa con l’Austria.

Kaunitz poteva sorridere felice per la sua opera di avvicinamento dei due paesi dall’Austria quando era rientrato… ormai sembrava cosa fatta, ma sorse un problema generato dalla protetta del Principe Conti.

 

Una nuova favorita sembrava averla spuntata per conquistare il cuore del Re: è Marie Anne Coislin (nella imamgine qui sopra). Se vinceva lei, addio alleanza Francia-Austria e Reinette avrebbe dovuto ritirarsi.

Avendo dalla sua parte non solo il futuro ministro degli esteri l’abate Bernis, ma anche Janel, il ministro delle poste.

Venne fatta trovare una lettera programmata nelle mani della censura dove vennero alla luce gli aspetti negativi della Coislin: avidità, alterigia, nepotismo…. I suoi parenti – vi era scritto – "dovranno essere fatti tutti duchi, marescialli, governatori o almeno intendenti generai, e lei pretenderà almeno 1 milione di livree l’anno per sue spese….”

La Coislin venne liquidata all’istante non appena il Re lesse la lettera.

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