Quando la Marchesa di Montespan ricorse al lato oscuro dei bassifondi di Parigi? quando si decise a consultare le streghe per conoscere e controllare il proprio futuro?

 

Athenaïs de Montespan

Tutto è legato alla Corte: infatti Athenaïs era timorosa di perdere il suo ruolo di assoluta favorita del Re, cosa che le permetteva di poter essa stessa esercitare un potere, nella qualità di favorita. Per questo tramò per eliminare le altre amanti, prima fra tutte l'altra amante in carica ufficiale quando lei apparve a Corte, ossia la bellissima Louise de La Vallière. C'era stato infatti un periodo in cui il Re si concedeva a due favorite, tanto che circolava un detto fra il popolo "Abbiamo tre Regine", proprio perchè accanto a Maria Teresa, Regina legittima di Francia, c'erano Louise e Athenaïs a prendere il cuore e gli appetiti sessuali del Re.

Ma ad un certo punto la Montespan non riusciva più a resistere, corrosa com'era dal timore di esser soppiantata. Athenaïs de Montespan aveva cominciato a frequentare streghe e fattucchiere nel momento stesso in cui si rese conto che l'amore del Re stava scemando. 

Louise de la Vallière a 17 anni

Ed ecco quindi che una notte, volendo la distruzione di Louise de La Vallière, uscì da Versailles avvolta in un lungo mantello grigio, incappucciato e, celatasi il volto dietro una maschera, ad alta velocità si fece condurre nelle strade fangose di Parigi, per andare a trovare la strega La Voisin ed i suoi complici.

Anche in questo caso può venire in aiuto l'esemplare affresco storico del filone "Angelica", conosciuto da tutti i veri appassionati del Barocco ed ignorato proprio da chi non è competente in materia, dove si rappresenta proprio questa uscita furtiva di Madame de Montespan. Si spera sia chiaro il concetto!

Dal terzo film della serie Angelica: "La Meravigliosa Angelica"

Infatti fin dal 1667, Athenaïs si recava nel covo in Rue de la Tannerie, dove c'era il mago Lesage (chiamato l'Abbé, il cui vero nome era Adam Cobret, oppure Dubuisson) e l'abate François Mariette, un bel prete prestante. Mariette, abbigliato coi paramenti clericali, esponeva degli incantesimi, mentre Lesage cantava il Veni Creator. Sulla testa di Athenaïs veniva dopo letto il Vangelo, mentre era inginocchiata davanti a Mariette, e mentre lei stessa recitava un completo rosario di maledizioni contro Louise de La Valliere.

 

"Chiedo che la Regina sia sterile, 

Che il Re lasci il suo letto e la sua tavola per me, 

Che io possa ottenere da lui tutto ciò 

Che gli domanderò per me e per i miei parenti. 

Che io sia invitata ai consigli del Re 

e sappia ciò che vi avviene. 

Che il Re lasci e non guardi più la de La Vallière ,

Che, una volta ripudiata la Regina, 

io possa sposare il Re." 

 

(parole che sarebbero state pronunciate in queste occasioni dalla Montespan, ottenute in confessione da Lesage).

Il sacerdote Mariette era solito anche utilizzare due cuori di piccioni, che venivano battezzati col nome di Luigi XIV e Louise de La Vallière, sui quali lanciava dei sortilegi.

Questi incontri si fecero anche molto insolenti, giacchè nel 1668, Lesage e Mariette arrivarono a compiere questi rituali dentro il castello di Saint-Germain, nella Corte Reale. La sala utilizzata per i riti era tutta bluastra, a causa dei vapori di certe sostanze utilizzate per i sortilegi e dell'incenso. In questa occasione Lesage disse l'incantesimo per ottenere le buone grazie del Re e per far morire la de La Vallière. Mariette si spaventò e corresse l'incantesimo, sottolineando che lo si faceva solo per allontanarla, non per ucciderla. 

Louise de la Vallière e i suoi figli (avuti dal Re)

Questo trio ebbe anche a che fare con una incantatrice diretta rivale de La Voisin, ossia la Duverger: allora la Voisin fece fare delle delazioni e Luigi XIV venne a sapere, così comandò che mago ed abate venissero rinchiusi allo Châtelet, accusati di stregoneria. 

Madame de Montespan rimase immune da questo provvedimento.

Ma non trovava pace: Athenaïs viveva nel terrore di esser soppiantata da Louise de la Valliére, ed era solita  ad esplodere in furori incredibili, che aumentavano sempre di più per una gelosia crescente e bruciante.

Madame de Sévignè (qui a lato) infatti racconta che Athenaïs era in preda spesso a rabbie incontenibili, tanto che era solita chiudersi anche per 15 giorni isolata, senza voler comunicare o ricevere visitatori. Scriveva dalla mattina alla sera, ma nel momento che doveva andare a dormire, stracciava tutto. 

Aveva un comportamento che poteva indurre pietà, ma nessuno ebbe compassione, sebbene, come continua a riferire Madame de Sévignè, Athenaïs aveva fatto anche molto bene a tanta gente.

"Non è senza emozione che vediamo questa donna meravigliosa, di una grazia divina e di uno spirito superiore, che, dopo esser entrata nel crimine, vi si immerge sempre di più."

Madame de Sévignè comunque non è l'unica a testimoniare le buone azioni che Madame de Montespan fece durante la sua vita. 

Anche il Duca di Saint-Simon, nelle sue MEMOIRES sulla storia della Corte di Versailles e la nobiltà del tempo, parla in modo esemplare di Madame de Montespan, anche se nel periodo successivo alla sua caduta dalla posizione di favorita. Si rimanda QUI per i fatti che riferisce il Duca di Saint-Simon.

Il Duca di Saint-Simon

Athenaïs, persi i suoi due amici, fu obbligata a frequentare La Voisin per perseguire i suoi progetti, e al posto del prete Mariette, ebbe a che fare col disgustoso, bavoso settantenne abate Guibourg, che celebrava le messe nere e che era arrivato persino a sgozzare durante i suoi riti, i suoi stessi figli.

Mentre per le altre amanti del Re, minori, occasionali, che si affacciavano nella vita del monarca, scelse di intraprendere la strada degli afrodisiaci, per eliminare altre favorite più resistenti, come Louise de La Vallière, ma anche, più tardi, come la meravigliosa diciottenne Angélique de Fontanges, ricorse anche all'occultismo ed ai veleni.

Il problema era al momento Louise de La Valliére e quindi, ad Athenaïs le fu assicurato che era necessario affrontare un rito Satanico per ben tre volte, per far cadere la rivale. Nel 1673, tre furono le messe nere a cui Athenaïs de Montespan partecipò, cadenziate da uno spazio fra l'una e l'altra di circa due settimane. 

 

La Prima messa nera della Montespan fu tenuta presso la cappella del castello di Villebousin, costruzione trecentesca circondata da grotte e oscuri fossati, luogo che si prestava benissimo a fare da cornice a riti satanici. Guibourg, la Montespan, il governatore dei paggi Leroy, Claude de Vin des Oeillets ed uno sconosciuto si incontrarono lì. L'ostia maligna venne consacrata pronunciando le seguenti parole:

 

"Astaroth, Asmodeo, principi dell'amicizia, 

vi scongiuro di accettare il sacrificio che vi presento

 di questo bambino per i favori che vi chiedo, 

che sono che l'amicizia del Re e di Monseigneur Delfino

 continui ad essermi donata e 

che nulla mi sia negato di ciò che chiederò al Re 

anche per i miei parenti e servitori"

 

Un bambino, che era stato procurato per uno scudo per questa prima messa, venne sgozzato con un temperino e il suo sangue fu riversato in un calice, mentre gli altri portarono via il corpo esanime. La Montespan era posta nuda, adagiata su un materasso steso su delle sedie che, in questa circostanza, ebbe la funzione di altare.

La seconda messa nera della Montespan avvenne a Saint-Denis.

La terza messa nera della Montespan avvenne in una casa a Parigi, dove pare che Guibourg venne fatto entrare con una benda sugli occhi... qualcuno pensò che si trattasse della Reggia stessa.

Louise de La Valliére alla fine, dopo aver subito uno scherno costante e molte umiliazioni, divorata dal rimorso di aver soddisfatto il piacere carnale del Re, che era unito in matrimonio con la Regina per volontà di Dio, decise di uscire di scena, ritirandosi in un convento, dove passò gli ultimi 30 anni della sua vita. Nel 1674 si ritirò nel convento carmelitano delle Figlie di Santa Maria di Chaillot per non uscirne più. Prima di partire aveva salutato con commozione il Re, suo amante, la Regina, che tanto aveva fatto soffrire, ma che la perdonò e persino la sua rivale, cioè Athenaïs, con la quale aveva cenato per l'ultima volta. Il 19 aprile 1674 salutò i figli e lasciò la Corte, dopo tredici anni di permanenza come favorita del Re. Morì il 4 giugno del 1710, nel convento dove si era chiusa trentasei anni prima. Oggi questo convento non esiste più....

Nel 1683 Madame de Sévigné annoterà su Louise de La Valliére:
“Madame de La Vallière non è stata un’amante stordita, volubile ed incostante e l’ha dimostrato con il suo pentirsi..... Era una persona del tutto piacevole, buona, dolce, tenera. Non aveva amato il Re per ambizione, ma aveva per lui una passione sincera e in tutta la sua vita non aveva mai amato altri che lui”.

Comunque sia, fu una vittoria, pensò Athenaïs, dovuta a tutti questi riti e pratiche magiche.

Louise de La Valliére

Ma i problemi della Marchesa de Montespan non finirono, anzi se ne presentarono a flotte: dovette combattere sia con Marie Angélique de Scoraille de Roussille, Duchessa de Fontanges (1661-1681) che con l'amante nuova, Anne de Rohan-Chabot, Principessa de Soubise (1641-1709). Allora ricorrse a filtri d'amore, veleni ed incantesimi. 

Angélique de Fontanges

Il punto è che i filtri afrodisiaci erano degli eccitanti, che finivano per produrre effetti molto peggiori di quanto avesse sperato la Montespan, tanto che al Re non bastava più la sola Athenaïs, vendo un tal furore sessuale che le damigelle d'onore non sapevano dove più sfuggirgli.

Qui un bel dettaglio delle Lotte che nel corso della sua carica di favorita la Marchesa di Montespan fu costretta ad affrontare

Tutti questi filtri d'amore, preparati da La Voisin, concepiti per soppiantare una o un'altra delle amanti che si intromettevano nel rapporto fra Athenais e il Re, la Marchesa li propinava indubbiamente al Monarca, ed allora viene naturale pensare che siano stati questi la causa dei suoi violentissimi mal di testa (e non solo anche stordimenti e mancamenti): questi malesseri sono documentati dal medico di corte di sua Maestà, Antoine d'Acquin.

Un gran arresto al propagarsi di veleni in Francia avvenne invece il 20 febbraio 1680, quando Madame de Sévignè, scrisse:

"La Voisin ha donato gentilmente la sua anima al diavolo"

Dopo l'esecuzione della madre, la figlia della Voisin, Marguerite Monvoisin, piena di rancore, chiamò in causa Madame de Montespan:

Ho visto mia madre, Catherine, accompagnare una donna velata nel padiglione in giardino e aiutarla a stendersi nuda di fronte all’altare con le braccia aperte e un cero in ogni mano. Il prete, Étienne Guilbourg, pronunciò la messa al contrario, in onore di Satana e depose sul ventre della donna il calice pieno del sangue tiepido di un bambino appena sacrificato.

Ogni volta che doveva baciare l’altare, il prete baciava il corpo nudo che vi era steso davanti, consacrava l’ostia sui genitali e ve ne inseriva un pezzetto.

Terminata la messa, Guilbourg possedette la donna e, dopo essersi bagnato le mani nel calice, lavò il sesso di entrambi.”

Marguerite Montvoisin denunciò inoltre che la favorita aveva anche partecipato ad alcuni esorcismi.

Madame de Montespan

Luigi XIV si adoperò per salvare dallo scandalo la sua amante: era infatti madre di sei figli illegittimi Reali. Fu resa quindi immune da ogni giudizio ed i suoi accusatori furono rinchiusi nelle fortezze Reali. Il suo nome sarebbe stato troppo esplosivo, uno scandalo con enormi ripercussioni... per cui nessuno ebbe modo di interrogarla. I nomi di altri grandi del Regno furono svelati comunque, però benchè denunciata più volte negli interrogatori, nessun giudice osò toccare Athenaïs

Il 19 Maggio 1681 il Re ordinò espressamente a Louvois che nessuno scandalo dovesse colpire Madame de Montespan.

"Impongo formale divieto ai magistrati di dar lettura di documenti che la riguardino"

Per soffocare lo scandalo, fu proprio La Reynie a dare un buon consiglio al Re: fare imprigionare e dimenticare in qualche fortezza, tutti coloro che avevano partecipato alla storia della Montespan. Consiglio che funzionò alla grande per metter a tacere scomode verità: tra i personaggi che avevano avuto a che fare con la Montespan c'erano avvelenatori, celebranti di messe nere, assassini di bambini, mostruosi criminali che furono spediti a languire, totalmente isolati, in lontane prigioni, dove tutti rimasero, incatenati al muro della loro cella per la maggior parte del giorno, fino a morte sopraggiunta.

La Marchesa de Montespan nel frattempo si stava convertendo però ad una vita pia, ossessionata dalla paura del buio, angosciata dalla solitudine e dalla paura della morte (probabilmente le parole della tutrice dei suoi figli, Madame Scarron, sull'inferno sortivano gli effetti desiderati). 

Il Re volle prendersi tuttavia una rivincita con Athenaïs: la convocò e direttamente le chiese spiegazioni. Il comportamento della ex favorita  passò prima alle lacrime, poichè confusa e umiliata, poi ai rimbrotti. Lei proclamò con veemenza che, spinta dall'amore per il Re e per l'odio verso le rivali, ogni cosa l'aveva fatta per proteggere il loro rapporto. Una confessione che confermò al Re ciò che in realtà già sapeva dalle indagini e dagli interrogatori. Alla fine il Re concesse il perdono a Madame de Montespan, ma Madame de Maintenon (qui sotto) osservò 

"Madame de Montespan uscì da quel colloquio irrevocabilmente perduta, 

ma anche definitivamente salvata".

Si vede proprio che Madame de Montespan amava molto la metafora delle scale e dei gradini. Nel Film Vatel, quando il Re Sole si recò a Palazzo del Grand Condé per chiedere un aiuto militare, nella sistemazione nelle camere, si inquadra una scalinata in marmo. La Montespan saliva, mentre la favorita in carica, Mademoiselle de La Valliére scendeva: "Signora, lei scende, ed io salgo" le proferì Athenais alla triste Luise. Qui invece è il contario: la Montespan, scendendo i 100 gradini che portano all'Orangerie della Reggia di Versailles, incontra la Maintenon, che sale. La frase, di sfida, è sempre legata alla metafora: "Signora io scendo, e lei sale". E' il turno della decadenza della Montespan, dopo la misteriosa morte di Mademoiselle de la Fontanges.

Athenaïs de Montespan rimase a Corte ancora qualche anno, ufficialmente come favorita in carica, ma le notizie che il Re apprese sulla vicenda la fecero cadere disgrazia, e così fu confinata in un piccolo appartamento di Versailles, essendo nella realtà già sostituita da un'altra donna. 

Il Re poi  la costringerà a ritirarsi nelle sue tenute di campagna. 

Quando nel 1709 Nicholas de la Reynie passò a miglior vita, il Re ordinò il sequestro di tutti i suoi incartamenti ed i suoi dossier e li fece bruciare. Il Re Sole osservò tutta la vicenda e riuscì a risolvere con grande fermezza tutto l'Affare dei Veleni.

Gli ultimi anni di Madame de Montespan e la sua fine

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