Risposta del Signor Lotti - a seguire le prove allegate

Venezia, (senza data)

Ho ricevuto, ill. Sig., il suo gentilissimo Foglio del 5 Giugnio V.S. e quanto m’ha attristato la notizia di sua mala Salute, altrettanto m’ha consolato quella del suo perfetto ristabilimento.

Ringrazio lei, l’Accademia tutta, e i degni Soggetti che la compongono, della giustizia che mi rendono; e Dio volesse, come convengono nel Autore del Madrigale, così, nel lavoro di esso, potessero convenire della loro approvazione Sento come i Parteggiani del Sig. Buononcini sono di mal humore verso del Accademia e verso di me, e desidererai avere l’Arte di quella Musica perduta, che eccitava e calmava le Passioni.

Mi pare però che consultino poco la gloria del loro Amico, perché, ritirandosi perciò dell’Academia, danno a dividere una colera che saria giusta se si trattasse di un Figlio unico, ma alla fine per un Madrigale è troppa, quando il Sign. Buononcni ne può far di simili e anche di migliori.

A Venezia, al contrario, e a Vienna, tutto è tranquillo, anzi e miei amici scherzano meco, che una mia Composizione venga messa in Campo, quasi fosse il pomo d’Oro, che si contenda a chi l’avrà.

Per gli attesta i che mi dimanda, io crederò veramente non aver bisogno di questa medicina, perché mi trovo in salute; ma devo riportarmi al parere e al commando dell’Academia; perciò le accludo alcune carte di Vienna e di Venezia, bastanti ancora per chi odia la Verità. Ho pure consegnato al sign. Smith, tre mesi sono, giusto al suo comando e al coraggio che me n’ha fatto alcune mie cose musicali, che faranno susseguitate da altre; e tra queste troverà pure un Madrigale a 5 voci, che composi a Dresda, nel tempo che mi trovavo al servizio di quella Corte, e connosceranno che è Farina dello stesso molino. 

Non so se questo averà la sorte di esser attribuito ad alcuno; nel qual caso mi consolerò egualmente, col riflesso chi i miei parti non sono giudicati tanto mal costumati, quando trovano che vuoi addottarli per suoi. Ma finiamo, Ill. Sig. questa comica materia, che da noi non é stata promossa, in cui son entrato per ubbidienza, e da cui, conie non temo rossore, così non pretendo gloria. 

Passiamo a cose migliore. Più plausibile, più proffitevole, più grato studio non poteva proporsi l'Academia; e per quanto permettono le mie forze, averanno sempre un ammiratore & un discepolo dei sublimi modelli che ci ha lasciati l'Antichità, fra quali mi sarà d'un estremo piacere e documento, il poter videre l'Opere degl'antichi Inglesi, che con tanta gentilezza m'esibisce. In tutta questa procedura, ho reconosciuto verso di me un eccedente benignità di tutta l'illustre Academia, ma nella risoluzione d'ascrivermi ad un così celebre Corpo, confesso il vero, sento il peso del obligo mio, non so esprimerlo. Met­terò questo Titolo nei più felici e più onorati momenti della mia vita, e tanto maggiormente mi resterà impressa una perpetua riconoscenza, perché chiamato a giustificarmi, cotesta generosa Academia, senza esempio, accusato mi esalta, incolpato mi premia.  Da tutto questo, argomenti, Ill. Sig. la situazione del animo mio, e con quanto arbitrio posse disporre di me; ed a tutto l'insigne consesso, ad ognuno, ed a lei unitamente, con la più considerata divozione protestandomi sono,    Ill. Sig.

                                                                     Umil. & dev.

Et oblig. Serv. Vero

Antonio Lotti

 

Copie dei Certificati inviati inclusi nella precedente Missiva

 

Allegato 1

Allegato 2

Allegato 3

Allegato 4

Allegato 5