Georg Philipp

Telemann

 

( Magdeburgo, 14 marzo 1681 - Amburgo, 25 giugno 1767 )

 

 

George Philipp Telemann

Telemann ritratto da Ludwig Michael Schneider

 

 

 

   Un astro assoluto della Musica Barocca

 

 

Coevo a Johann Sebastian Bach, più vecchio di soli 4 anni, Telemann fa parte del medio Settecento morendo 17 anni dopo Bach, sia per la sua longevità, sia perché egli tenne un atteggiamento progressivo, che lo rese un precursore consapevole delle tendenze che si sarebbero affermate nella seconda metà del settecento, specie per la musica strumentale tedesca. Telemann può anche considerarsi un musicista “poligrafo”, giacchè si dedicò a molteplici generi, anche tradizionali come la Kirchenmusik luterana (ossia la cantata).

In vita fu celebratissimo e dopo uno stato di servizio onorevole presso le corti ed istituzioni ecclesiastiche, fu assunto come direttore generale della musica della libera città di Amburgo, la carica musicale più prestigiosa della Germania settentrionale.

La fecondità di Telemann fu straordinaria: ad esempio di gran lunga maggiore in confronto a quella di Bach, già consistente: si pensi che rispetto ai cinque cicli festivi di Kirchenmusiken composti da Bach se ne annoverano 31 di Telemann, ed ancora contro le 5 passioni di Bach, il catalogo di Telemann ne conta almeno 46.

Ma chi fu Telemann? Quali furono le gesta di questo titano della Musica tedesca?

Il 17 Marzo 1681 il figlio di un pastore evangelico di Magdeburgo fu battezzato nella chiesa dello Spirito Santo: era George Philippe Telemann.

Appena 4 anni dopo, morto il padre nel 1685, la madre si occupò di impartire al bimbo un'istruzione completa, cercando di soffocare con tutti i mezzi il talento musicale che si era precocemente manifestato in lui, tenendo una posizione molto simile a quella del padre di Handel.

Giacchè tuttavia gli insegnanti della scuola del capitolo del duomo non ostacolavano tale inclinazione, la madre di Telemann diede il ragazzo ad un precettore che era stato compagno di studi del marito, il sovrintendente Caspar Calvör, di Zellerfeld.

Grande erudito, docente presso la locale accademia mineraria, non potè però esimersi dal favorire anch’egli le doti musicali di Telemann, comprendendone la portata potenziale, e fece in modo che il giovane continuasse la sua formazione al celebre ginnasio di Hildesheim.

Il rettore di questa scuola, Losius, si impressionò molto al talento di Telemann, così contribuì alla sua formazione musicale facendogli studiare la tecnica di vari strumenti, clavicembalo, organo, violino, flauto e chalumeau (un predecessore del clarinetto), che egli apprese a suonare con spiccato virtuosismo e che impiegò ripetutamente (in tre registri) nelle sue opere: tra esse il celebre oratorio passione Seliges Erwägen.

Non solo, il rettore commissionò la messa in musica del poema Singende Geographie, l'unica opera giovanile di Telemann giunta sino a noi oggi.

In questo periodo, Telemann entrò in contatto con celebri teatri e istituzioni concertistiche a Braunschweig (dove operava il Kapellmeister Schürmann, formatosi in Italia), e ad Hannover (ove il Principe Elettore aveva a servizio il famoso compositore Agostino Steffani).

In ambedue le Corti si prediligeva lo stile italiano, come quello di Rosenmüller, Corelli, Caldara e Steffani, del quale Telemann si servì (com'egli stesso afferma in una delle sue autobiografie) «per comporre la successiva musica sacra e quella strumentale, due generi nei quali nessun giorno passava senza una linea».

E’ sempre in questo periodo che suonò l'organo del convento di Godehardus, richiestovi dal padre Crispius.

Superato il ginnasio con l'esame, sostenuto a Magdeburgo, Telemann era pronto per intraprendere gli studi universitari a Lipsia.

Purtroppo a Magdeburgo lasciò «tutte le sue cose musicali», che la madre buttò via facendo quindi perdere per sempre le prime composizioni giovanili per i posteri.

 

A Lipsia

 

Sulla via di Lipsia, Telemann si fermò da George Frederich Handel, ad Halle già famoso a quel tempo: è l’inizio della loro amicizia che durò per tutta la vita, saldata su interessi comuni non solo per la musica, e quindi su scambio di partiture e sul carteggio di questioni teoriche e di avvenimenti musicali, ma anche la passione di entrambi per i fiori esotici.

Racconta Telemann nelle sue memorie “dalla mia conoscenza con Handel (aveva allora solo 15 anni), che era già famoso, succhiai così tanto il veleno della musica che quasi misi sottosopra tutte le mie risoluzioni”. Nell’abbozzo della Vita di Handel, scritto da Charles Burney si legge come sebbene Telemann avesse tentato di comporre un’opera a soli 12 anni, tuttavia circa all’età di 20, obbedendo ai comandi espliciti della madre, rinunciò solennemente, pur se con gran riluttanza, alle sue attività musicali e si trasferì a Lipsia.

Qui la formazione di Telemann spaziò inizialmente sugli studi di giurisprudenza cominciati con il professor Otto Mencke, poi continuarono con gli interessi per letteratura, il cui insegnante era il figlio di quest'ultimo, Johann Burghard Mencke (1674 - 1732), autore sotto lo pseudonimo di «Philander von der Linde»: egli fu poi l’aggancio affinchè una schiera di brillanti giovani poeti, come Benjamin Neukirch, Hofmann von Hofmannswaldau, e Christian Günther avesse modo di dare a Telemann testi per le sue composizioni vocali..

Ma ecco ancora Telemann che nelle sue memorie continua “Ad ogni modo dopo aver lasciato Handel, perseverai nel proposito stabilito da mia madre ed andai a Lipsia per proseguire gli studi: ma sfortunatamente ero alloggiato in una casa dove sentivo continuamente musica d’ogni genere, che sebbene molto peggiore della mia, mi indusse di nuovo in tentazione.”

Finchè una composizione sul testo del Salmo VI, scoperta per caso dal compagno di studi con cui Telemann divideva la stanza, venne eseguita nella Thomaskirche.

Ancora Telemann nelle sue memorie racconta:

“E trovando un mio compagno di studi tra le mie carte un salmo che avevo musicato, e che per puro caso era sfuggito al sacrificio di tutti gli altri miei illeciti sforzi compositivi, egli me lo chiese e lo eseguì alla chiesa di San Tommaso, ove venne apprezzato a tal punto che il borgomastro mi pregò di comporre qualcosa di simile ogni 15 giorni; di ciò io fui a tal punto ricompensato che cominciai a vedere la speranza di futuri vantaggi d’importanza molto maggiore.”

Ma il colto borgomastro Romanus, che ascoltò l'opera, pur riconoscendo il talento di Telemann, lo esortò anche a continuare gli studi giuridici, per assicurarsi una fonte di sussistenza.

Ma Telemann era tormentato si trovava dinnanzi ad un bivio, proseguire la strada giuridica, come voleva la madre, o gettarsi nel mondo musicale?

Ancora Telemann nelle sue memorie:

“Cominciò a tornarmi in mente le promesse solenni fatte a mia madre, per la quale nutrivo un gran rispetto, di lasciare per sempre ogni idea di fare musica”.

Alla fine Telemann si dedicò esclusivamente alla musica: ancora ci narra:

“…allorquando mi arrivò un contributo al mio sostentamento che, comunque, mandai indietro; e dopo, aver accennato al lucroso e promettente stato dei miei affari, la persuasi calorosamente a moderare un poco il rigore delle sue imposizioni relativamente lo studio della musica. Seguirono le sue benedizioni per le mie nuove fatiche; e dunque io fui di nuovo quasi un musicista”.

Telemann quindi fondò un «Collegium musicum» nel quale cooperavano molti altri studenti e musicisti, facendosi conoscere e apprezzare, ma procurando anche problemi al Thomaskantor Johann Kuhnau, al quale portò via parecchi musicisti.

Siccome poi il «Collegium musicum» collaborava anche all'allestimento di spettacoli d'opera, Telemann assunse la direzione del teatro, che a partire da allora mise in scena, in occasione delle fiere annuali, opere da lui scritte, e nelle quali addirittura si esibì come cantante.

Ecco ancora le memorie di Telemann:

“Poco dopo fui nominato direttore dell’opera, per cuicomposi molti drammi, non solo per Lipsia – ove fondai il Collegio di Musica tuttora esistente – ma anche per Sorau, Francoforte e per la corte di Weissenfels.”

Consigliato dagli amici a candidarsi anche per il posto di organista alla Neue Kirche, ottenne un’altra conferma delle sue capacità: riuscì ad ottenere l’incarico, ma finì per delegare ad altri le incombenze, giacchè era preso sempre più alla musica strumentale ed all'opera.

Ancora Telemann racconta:

“L’organo ella chiesa nuova fu eretto proprio allora e ne divenni organista e direttore musicale. Comunque suonai quest’organo solo alla consacrazione ed all’inaugurazione per rinunciarvi in seguito, lasciando che i giovani studenti in musica si azzuffassero attorno a quel pomo della discordia.

In questo periodo le composizioni del grande Kuhnau erano il mio modello sia per la fuga che per il contrappunto; ma nel forgiare soggetti melodici, Handel ed io tenevamo in esercizio l’immaginazione e ci comunicavamo l’un l’altro le nostre idee sia per lettera che a voce, nelle frequenti visite che ci scambiavamo”.

Tutto questo accadeva intorno al 1701 / 1703, anno in cui handel lasciò Halle per recarsi ad Amburgo, luogo troppo distante da poter permettere frequenti visite a Lipsia.

Telemann comunque divenuto indipendente economicamente parlando, reinviò alla madre, a Magdeburgo, l'assegno di sostentamento da lei inviatogli, confermando la sua decisione non più trattabile di dedicarsi interamente alla musica.

Durante il soggiorno lipsiense, Telemann a Berlino ebbe modo di ascoltare a corte opere e concerti. Come lui ricorda assistette ad una rappresentazione del POLIFEMO di Giovanni Bononcini, che allora operava presso la cappella elettorale berlinese, assieme al fratello Antonio, poi col reverendo Attilio Ariosti, con Ruggero Fedeli, nonché con Jean Baptiste Volumier e Francesco Conti, che in seguito avrebbero prestato il loro servizio a Dresda.

 

A Corte del Conte Von Promnitz

 

Seguì poi la chiamata del musicista a Sorau alla corte del conte Erdmann von Promnitz.

Il conte von Promnitz, discendente di una famiglia proprietaria di fondi intorno al castello di Pless, aveva ereditatoanche dal padre il feudo di Sorau, ceduto dal margravio Georg Friedrich di Brandeburgo al principe Balthasar, vescovo di Breslavia.

A Sorau il conte, amante delle arti, mantenne una Corte di Splendore principesco, raccolse attraverso parecchi viaggi a Parigi, una notevole biblioteca musicale con opere di autori francesi, e costituì un'eccellente cappella alla cui direzione chiamò, nel 1704, Telemann.

Quando arrivò Telemann, continuarono comunque ad operare in veste di Kantor e di maestro di cappella, Wolfgang Caspar Printz, musicografo, e, presso la cattedrale evangelica, Erdmann Neumeister, che fu poi ad Amburgo e rimase molto legato a Telemann.

L’innovazione in telemann si manifestò già in questi periodo: infatti con Adam Krieger, Neumeister costruì una nuova forma di cantata, della quale si servì nelle sue composizioni anche Bach.

A corte, malgrado tutti gli intrighi che la turbarono, Telemann impose lo stile francese, con il consenso del conte, ottenendo una posizione ben solida. Nel 1705 seguì il suo signore nel viaggio a Berlino, dove si svolse la musica funebre di Fedeli (perduta) per la morte della Regina Sofia Carlotta.

Nel 1708 in occasione dei festeggiamenti per le nozze del principe ereditario Federico Guglielmo I fu ancora a Berlino, sempre seguendo il conte: ebbe così modo di ascoltare l'opera Der Sieg der Schönheit über die Helden, composizione collettiva di Gottfried Finger, August Stricker e Jean Baptiste Volumier, e la Roxane di Stricker.

Grazie i ciclici spostamenti annuali al castello di Pless, designato dal conte come residenza estiva, e grazie ai viaggi a Cracovia, Telemann assorbì la tradizione particolare della musica popolare polacca, che si differenzia per caratteri ritmici originali e per un utilizzo di strumenti inconsueti, come un violino legato alla vita con una cinghia ed intonato una quinta sopra il normale, o una specie di cornamusa (detto “caprone polacco”), o un peculiare tipo di trombone e un regale. Telemann ebbe l’intuizione di amalgamare questi nuovi elementi nelle sue composizioni, «vestiti d'un abito italiano, con alternanza di adagi e di allegri».

 

Alla Corte Ducale di Eisenach

 

L’incombenza di una guerra e le pressioni di continui intrighi di corte, indussero Telemann ad accettare l'invito alla corte ducale di Eisenach, dove venne chiamato dapprima come Konzertmeister, nella piccola cappella di corte diretta da Pantaleon Hebenstreit.

Il duca, ascoltato Telemann mentre eseguiva una propria cantata nella chiesa di S. Giorgio, gli affidò la costituzione e la conduzione di una «cappella alla francese», nominandolo contemporaneamente Kapellmeister e affidandogli l'incarico di ingaggiare cantori e strumentisti necessari per esecuzioni di maggior impegno.

È merito della cortesia e della diplomazia di Telemann, se Hebenstreit gli cedette tranquillamente il suo posto e organizzò concerti in sua collaborazione, concerti in cui Telemann dovette prepararsi con particolare impegno, dato che Hebenstreit gli era molto superiore come virtuoso. Purtroppo solamente una minima parte delle molte serenate e cantate per i genetliaci e per gli onomastici di corte si è salvata, ma si hanno oggi un numero di cantate sacre consistente, che Telemann rieseguì a Francoforte, e poi anche ad Amburgo.

Nacque una collaborazione in questo periodo col poeta Johann Friedrich Helbig, che si rivelò essere il pugno dei testi di molte cantate, e che venne chiamato ad Eisenach come violinista, e poi come segretario e poeta di corte, grazie al fatto d'essere stato compagno di studi di Telemann a Lipsia, e di avere le credenziali di aver fatto parte del suo «Collegium musicum».

Ad Eisenach, nel 1709, Telemann si unì in matrimonio per la prima volta, con Amalie Louise Juliane Eberlin, che purtroppo morì appena nel 1710 dopo aver partorito una figlia, per la quale Telemann scelse come padrino Erdmann Neumeister; Telemann ci lascia un commovente sonetto di commemorazione della moglie precocemente scomparsa.

Ad Eisenach conobbe Johann Sebastian Bach: si sa che il giorno 8 Marzo 1714 Telemann fu padrino del battesimo di Carl Philipp Emanuel Bach, destinato un giorno a succedergli.  

 

 

 

 

Francoforte

 

Nella sua autobiografia, Telemann spiega il motivo che lo indusse a lasciare la corte di Eisenach con un posto incerto a Francoforte:

«Non so che cosa mi spinse ad abbandonare una corte eccellente come quella di Eisenach; ma so che allora sentii dire che chi nella vita vuole avere una solida posizione deve stabilirsi in una repubblica».

Il posto di maestro di cappella alla chiesa degli Scalzi di Francoforte era rimasto vacante per un ventina d’anni dopo che fu liquidato Georg Christoph Strattner, ma vi aveva supplito il contraltista e violinista Johann Heinrich Christian di Homburg von der Höhe. Dopo essersi sforzato per 5 anni, ma sempre invano, di migliorare coro e orchestra, Telemann con l'appoggio del predicatore Johann Pritius, che gli scrisse i testi per cantate e solennità pubbliche, e con l'aiuto dei virtuosi messi a sua disposizione dalla corte di Darmstadt, Telemann riuscì a farsi apprezzare con esecuzioni d'alto livello.

Inoltre poiché la società di nobili Frauenstein gli diede l’amministrazione del suo patrimonio, Telemann ricoprendo tale incarico ottenne un'abitazione adeguata e a una sala per concerti nella sede della società, palazzo Brauenfels sul Liebfrauenberg, luogo in cui “risiedevano anche gli imperatori quando venivano eletti e incoronati”.

Ma non basta: gli venne affidato anche il posto di Musikdirektor nella seconda chiesa luterana, S. Caterina: ma lasciò questa incombenza a Johann Balthasar König, che era stato cantore e violoncellista alla chiesa degli Scalzi. Nel 1727, deceduto G. Chr. Bodinus, che era succeduto a Telemann, König ne prese il posto, diventando l’ufficiale successore di Telemann, di cui fu grandissimo ammiratore, dimostrandolo in molte circostanze quali  la richiesta di essere il padrino di suo figlio, di assumersi il compito di vendere le sue opere a stampa, e di eseguire per tutta la vita prevalentemente cantate di Telemann inviategli ad Amburgo. A ciò si deve il fatto che la Standt und Universitätsbibliothek di Francoforte sia in possesso della più vasta raccolta di opere di Telemann.

Nel 1714 Telemann sposò la figlia maggiore del Ratskornschreiber francofortese Andrei Textor, Maria Catharina. Dal matrimonio nacquero 7 figli e 2 figlie: 5 maschi e 1 femmina sopravvissero oltre il 1740. Ma il loro rapporto non fu sereno, come sottolinea Giuseppe Nalin:

"Da un punto di vista strettamente personale, l'anno 1726 fu veramente catastrofico per Telemann: la sua seconda moglie Catharina Textor, figlia di un funzionario della città di Francoforte, che aveva sposato quando viveva ancora in questa città, e che non era mai stata felice ad Amburgo, dove si sentiva una straniera, l'aveva non solamente abbandonato ma ugualmente spogliato di una somma enorme di denaro. Secondo i calcoli del musicologo U. Siegele, la Textor si appropriò di una cifra che si aggirava sui 300.000 Euro di oggi"! E' precisamente in quest'epoca che Telemann debutta con la pubblicazione delle sue HARMONISCHER GOTTES-DIENST, punto di partenza d'una quantità incredibile di opere e di pubblicazioni che sarebbero apparse negli anni seguenti. Risulta evidente quindi, che questa fecondità infaticabile era legata sicuramente alla sua situazione personale catastrofica, che lo obbligava a lavorare moltissimo alfine di appianare i suoi debiti".

Il musicista continuò ad essere legato alla corte di Eisenach e al suo duca Ernesto Augusto col titolo di «maestro di cappella generale di tutte le linee ernestine della casata», grazie al quale era tenuto a fornire composizioni per Eisenach e per altre sedi di quella casata principesca.

Anche a Francoforte Telemann fondò un «Collegium Musicum» assieme a  Friedrich Armand von Uffenbach, un agiato francofortese, che aveva studiato ad Halle e Strasburgo, noto per la costruzione del ponte sul Meno, e per le sue incisioni, nonché per gli scambi cartacei con i più celebri musicisti dell'epoca: Schürmann a Braunschweig, Graupner a Darmstadt, Graun a Berlino, Fasch a Zerbst e Mattheson ad Amburgo.

Nel 1717, per i concerti del «Collegium», Telemann compose, su testi di Johann Ulrich König, maestro di cerimonie e consigliere del Re di Polonia, i Davidische Gesänge.

Nel 1716 aveva musicato ed eseguito un oratorio-passione propostogli dal grande poeta amburghese Bartold Heinrich Brockes; il successo riscosso allora lo indusse a scrivere, su un testo analogo di sua composizione, il Seliges Erwägen des Leidens und Sterbens Jesu Christi, che continuò a presentare, in due versioni, per tutta la vita e che venne ancora suonato ovunque per molti anni dopo la sua morte.

Telemann conobbe il conte Erbach, e assieme a Von Uffenbach si trovarono spesso a fare musica a Erbach e a Francoforte. Fu il conte Erbach ad aver commissionato il famoso ritratto di Telemann di Ludwig Michael Schneider, che di tanto in tanto operava alla corte di Darmstadt come ritrattista miniaturista: tale opera oggi non ci è pervenuta, ma ne conosciamo il contenuto attraverso il disegno a mezzatinta dell'incisore di Norimberga Valentin Preissler, riprodotto poi dallo stampatore Balthasar Schmidt.

Tra il 1715 e il 1718 il successo riscosso indusse le prime opere a stampa di Telemann, che gli permisero, assieme a Brockes, di entrare in relazione con Johann Mattheson, poeta, scrittore e compositore amburghese al tempo noto.

Mattheson nel 1718 gli chiese una autobiografia per la seconda edizione della sua “General bass-Schule”: fu così che Telemann ebbe l’energia per riempire la sua vita con una quantità di versi e citazioni, le quali unite alla versione successiva del 1740, costituisce oggi per gli studiosi una fonte di enorme importanza.

L'impegno creativo di Telemann rimase fondamentalmente la composizione delle cantate con cui assolveva il compito di provvedere alle necessità musicali delle funzioni religiose. Telemann svolse tale incarico in misura mai più raggiunta da nessun altro compositore.

 

Dresda

 

Nel 1719, grazie alla sua affermazione indiscussa, ottenne un permesso dal consiglio cittadino per andare a Dresda in occasione delle nozze del principe elettore, il futuro Re Federico Augusto, con l'arciduchessa austriaca Maria Josepha.

Fu lì che ascoltò numerose esecuzioni d'opera, serenate e concerti di J. Chr. Schmidt e di Heinichen, che operavano a quel tempo presso la Corte, e musiche di Antonio Lotti.

Ma ecco che a Dresda Telemann ebbe modo di ritrovare il suo amico Handel, rispolverando dal vivo l’amicizia iniziata ad Halle e sviluppatasi poi variamente.

Altro importante incontro fu con il virtuoso di violino e Konzertmeister Johann Georg Pisendel, a cui fece dedica di un concerto grosso per violino («per il Sigr. Pisendel, da me Telemann, 14 sept. 1719»): anche con lui Telemann si tenne in contatto con un fitto carteggio e alla sua morte ne scrisse pure un necrologio.

 

Amburgo

 

Ad un certo punto Telemann lasciò Francoforte, dove pure regnava, a differenza che ad Amburgo: abbandonò il clima di ampia libertà religiosa, luogo dove teneva una posizione ben consolidata.

Si ritiene possa esser stato motivo scaturente il catastrofico incendio della città, avvenuto il 27 Giugno 1719, ed i rapporti sbocciati con grandi personalità amburghesi, come Brockes e Mattheson, e certo le prospettive che gli si offriva ad Amburgo, migliori di Francoforte: potersi impegnare anche nel campo dell'operateatrale, esattamente come aveva già fatto a Lipsia.

Nel 1528 il libero senato di Amburgo ingaggiò l'amico del collaboratore di Martin Lutero, Johann Bugenhagen (soprannominato dottor Pommeranus, essendo originario di Greifswald in Pomerania) di diffondere la riforma ad Amburgo. Così accadde che l’ambiente intellettuale, dominato fino a quel momento dalla cattedrale cattolica e dalla sua scuola di latino, si incentrò, dopo le adesioni al luteranesimo, al «Johanneum», una scuola pensata per i ceti colti di Amburgo, situata nel convento di S. Giovanni. Dopo molte opposizioni teologiche, venne introdotta in aggiunta la scuola superiore o «Gymnasium», posta nel refettorio dello stesso convento. L'ordinamento amministrativo stabilito da Bugenhagen contemplava la nuova istituzione degli «anziani», che doveva comprendere 3 decani di ciascuna delle 5 chiese principali, che unita al senato e ai cittadini di antica rsidenza costituiva il corpo legislativo.

Nel 1721 Telemann venne chiamato a occupare il posto di “Kantor” del «Johanneum» e di «Reipublicae Hamburgensis Director Chori Musici», in una situazione come sopra spiegata. Tuttavia arrivato in città Telemann incontrò in molti fastidi che si dimostrarono più seri di quanto non avesse potuto immaginare.

Innanzitutto l'alloggio presso il succitato convento di S. Giovanni, adibito al suo predecessore Gerstenbüttel, scapolo, si rivelò troppo angusto per la prole di Telemann, tanto che fu costretto a trovarsi un'altra sistemazione, più adeguata alle sue esigenze.

Esisteva ad Amburgo un preesistente «Collegium musicum», fondato da Matthias Weckmann: Telemann, come aveva fatto a Lipsia decise si servirsi di tale istituzione, e siccome non aveva,  come a Francoforte, uno spazio bastante ad ospitarne le esecuzioni in casa sua, trasferì i suoi primi concerti con opere di Brockes nella sala di una locanda, lo «Hof von Holland».

Gli «anziani», animati da zelo pietistico, rimasero infastiditi dell’iniziativa, così inviarono al senato una richiesta bigotta:

«Poiché il Kantor Telemann intende eseguire la sua musica per denaro in una pubblica locanda, e giacchè potrebbe sortirne disordini d'ogni sorta, e dal momento che opere, commedie e tutti gli spettacoli dilettevoli del genere non sono ammessi, al di fuori del periodo di fiera, senza il consenso del consiglio e dei cittadini o dei loro delegati, gli anziani vogliono che tale musica venga oggi stesso proibita una volta per tutte, pena una severa punizione».

Il consiglio fu di diversa opinione e non diede neppure risposta a tale richiesta.

Una terza difficoltà per Telemann fu il tradizionale privilegio degli stampatori del consiglio, che garantiva a costoro il profitto della vendita dei testi a stampa per le esecuzioni del Kantor del «Johanneum»: Telemann si oppose, facendo scaturire un lite che durò 10 anni, concludendosi con la vittoria del musicista.

Il questo problema cheovette affrontare Telemann era una situazione finanziaria precaria, a causa della famiglia numerosa, e in particolare della vita dispendiosa della moglie: fu così che Telemann decise di migliorarla sfruttando la situazione creatasi alla morte di Kuhnau: si candidò  presso il consiglio della città di Lipsia per il posto di Thomaskantor. Lipsia indubbiamente preferì Telemann a J. S. Bach, che si era candidato contemporaneamente, tanto che era disposta a saltare le normali procedure del concorso, tanto onoscevano bene le capacità del musicista. Questa situazione mise in tensione il senato di Amburgo che si vedeva perdere il compositore di talento quale era Telemann, e così si affrettò a migliorare la retribuzione di Telemann in modo per lui soddisfacente per trattenerlo. Fu solo per il vantaggio che Telemann vide ad Amburgo che non lasciò la città, rinunciando all’incarico, e consentendo così a Bach di ottenere per Lipsia solo la terza preferenza, dopo il noto Graupner, che come si sa, non potè accettare l’incarico in quanto non era libero di lasciare il suo incarico precedente.

L’iperattività a cui fu sottoposto Telemann ha dell’incredibile, dal momento che si impegnò per 10 anni nella direzione ed organizzazione della musica sacra nelle 5 chiese principali, componendo per l'ufficio domenicale non 1 sola cantata, come ad Eisenach e a Francoforte, bensì 2, ed eseguendo inoltre un pezzo corale al termine della funzione. Questa situazione Telemann la sostenne diligentemente fino al 1730 sicuramente, visto che ce lo affermano le stampe dell’epoca, scrivendo opere nuove ogni volta che non poteva inserire una cantata idonea, tratta dalle annate composte ad Eisenach e a Francoforte.

Le condizioni del coro e dei musici amburghesi non erano ideali: le numerose richieste di Telemann rivolte al senato testimoniano il preoccupante stato delle cose: Telemann si adeguò alla situazione, limitandosi, a causa di tali cattive condizioni, nelle sue cantate, ad una scrittura corale semplice e a un organico strumentale ristretto. Secondo quanto afferma il Compendium del Sartorius (1606-37), il Kantor del «Johanneum» aveva a disposizione poche ore per preparare i suoi ragazzi cantori, e gran parte di esse, per di più, era dedicata dalla storia della musica e dalla teoria. Gli scolari partecipavano agli uffici domenicali, ed inoltre dovevano cantare durante funerali e in altre manifestazioni pubbliche, come per esempio le feste scolastiche: se vi erano dei cantori laici in aggiunta, essi erano in parte inadeguati, così finivano solo per complicare il lavoro.

Bach, al contrario, aveva a disposizione l'ottimo Thomanerchor e un numero sufficiente di strumentisti. Telemann otteneva invece i mezzi necessari per rinforzare orchestra e coro solo in occasione di esecuzioni solenni per la chiesa e il senato, e per le riunioni delle associazioni di cittadini.

Le passioni facevano parte della tradizione della musica sacra; erano eseguite con grande afflusso del pubblico nelle varie chiese secondarie (come quella dello Spirito Santo, di S. Maria Maddalena, dell'Orfanotrofio, etc.) nel periodoe della quaresima, quando nelle chiese principali erano interdette le cantate; Telemann compose con certezza 46 passioni quasi pervenute integralmente, e 7 oratori-passione, eseguiti in forma concertistica al di fuori delle chiese.

Telemann eseguì alcune volte cantate scritte anteriormente e portate con sé, su testi di Neumeister e di un certo Simoni, forse un pastore di Francoforte, ma ne cercò anche di nuove, su testi adatti alle circostanze, necessari ai suoi conoscenti di Eisenach Helbig e von Lingen, così come a nuovi personaggi conosciuti ad Amburgo, pastori, poeti, professori e studenti.

Sia il pastore Brandenburg di Lubecca sia certi poeti rimasti anonimi e oscuri attraverso la loro efficacia e uno stile nuovo, quello della cosiddetta «Aufklärung», ispirarono a Telemann creazioni straordinarie e precorritrici.

Nelle cantate, Telemann si adeguò al costume dell'epoca: già nel 1728 infatti scriveva all'amico von Uffenbach che durante l’estate le chiese amburghesi rimanevano deserte, dal momento che i cittadini preferivano i loro giardini suburbani; notando questa tendenza, Telemann a partire dal 1730, prima occasionalmente, poi sempre più frequentemente, ripeté le stesse cantate per più domeniche, a condizione che il testo lo consentisse; solo per le annate destinate alla pubblicazione compose una nuova cantata per ogni domenica.

 

 George Philipp Telemann

 

Telemann stampatore

 

Malgrado tutta questa operosità, Telemann, la cui indole non poteva «tollerare alcun genere di ozio», trovò anche il tempo di occuparsi di una nuova attività, che contribuì a far conoscere ovunque le sue composizioni: studiò, ossia, la tecnica della stampa musicale, procurandosi per di più anche un’utile fonte di reddito.

La prima pubblicazione di un'annata di cantate sacre (Harmonischer Gottesdienst), eseguita nel 1725, risultò lunga e costosa a causa dell’utilizzo di caratteri per note musicali di Breitkopf. Per questo motivo Telemann, data a Kistner la stampa di arie tratte dall'annata 1726, iniziò a studiare il metodo inglese di incisione su lastre di Pewter, che prevedeva l’incisione di tutta la pagina con bulini e punzoni su lastre di zinco, e dopo stampata. Divenuto in grado di realizzare personalmente tale procedimento, nel 1726 / 1727, Telemann si industriò con un'edizione di Lustige Arien aur Adelheid, raggiungendo in breve una tale perfezione, ammirata tra l'altro anche da Handel, da pubblicare nel 1740 attraverso questo sistema in tutto una quarantina di opere.

33 sono le opere strumentali che stampò così, ricorrendo qualche volta alla collaborazione di un incisore di professione: dalla Sonate metodique per uno strumento e continuo, a composizioni per organo e per clavicembalo, la Musique de table, fino agli ultimi Essercizi musici per 1 - 2 strumenti e basso continuo.

Ogni edizioni venne venduta per sottoscrizione, registrando l'entusiastica adesione di molti personaggi preminenti dell’epoca, secondo quanto si desume dalla premessa alla Tafelmusik. Fin dal 1728 Telemann si serviva di una rete di commerciati come il Crownfield a Londra, Peter Schenck a Amsterdam e Lipsia, il libraio di corte Dusarrat a Berlino, il suo successore König a Francoforte, Wolfgang Moritz Mayr a Norimberga, il Kaltenbrunner a Jena e Peter Heuss ad Amburgo. E da dire inoltre che spesso comunque svolgeva anche di persona tali compiti.

Relativamente alle stampe di opere vocali, Telemann si pronunciò su questioni artistiche e pedagogiche nell’introduzione di tali opere: si trovano simili indicazioni, preziose per l'attuale prassi esecutiva e per la musicologia, nel Getreuer Musikmeister del 1728/1729, nelle Singe-, Spiel- und Generalbass - Ubungen del 1733 / 1734 e nei 12 Canons a' 2-4 Stimmen del 1735 / 1736.

La stampa di opere vocali ci consente di comprendere l’inquadramento di Telemann nell'ambiente letterario del suo tempo. Al tempo di suo padre e dei suoi protettori Calvör e Losius, la cerchia di letterati raccolti intorno a Opitz esercitava una grandisima influenza. Essi volevano emulare le letterature classiche e romanze, imitandone i modi.

Se a Lipsia il professor Mencke, noto con lo pseudomino di «Philander von der Linde», aveva fatto conoscere a Telemann il nuovo stile «galante», ad Amburgo, con la «Teuschtümelnde Gesellschaft», egli fu testimone del sorgere del periodo illuminista della letteratura tedesca, che poi accompagnò fino all’inizio dell’età di Lessing.

Tale società letteraria amburghese si creò nel 1715 da Brockes, con il rettore del «Johanneum» J. A. Fabricius e il professore del ginnasio Michael Richey: nelle sue opere, l’obiettivo era difendere la «dignità della lingua tedesca contro la prepotenza del francese.. »; nel corso degli anni Venti, il nome della società mutò in quello di «Patriotische Gesellschaft», che poi non cambiò. Richey estese questo rifiuto a tutte le scuole poetiche slesiane, sassoni e svizzeri., stanco della loro «oscenità a volte offensiva», ch'egli cambiò con un «modo spiritoso, elegante, anche schietto, ma mai offensivo» nelle poesie d'occasione che compose come appunto testi per la musica di Telemann, finalizzata ad esser impiegata in tutte solennità private e pubbliche.

Ecco spiegato che l’influsso di questo ambiente letterario smosse Telemann a cercare di trovare una terminologia tedesca corrispondente per le indicazioni di tempo, dinamica e espressione in lingua italiana, ma tuttavia senza un risultato positivo dato che l’idioma tedesco non possedeva espressioni adeguate.

I testi preferiti ed utilizzati da Telemann sono quelli del poeta di corte Johann Ulrich König, di Dresda, e di Georg Christian Lehm, di Darmstadt.

Per le Singe-, Spiel- und Generalbass - Ubungen ricorse alle poesie di Fr. R von Canitz, che operava alla corte elettorale di Brandeburgo, e di Chr. H. Amthor, a servizio nella corte dello Schleswig-Holstein.

Fra i poeti che fornirono testi (odi o altre composizioni) messi in musica da Telemann possiamo annoverare Neukirch, Stoppe (entrambi di scuola poetica salesiana) Günther, Albrecht von Haller, Chistian Felix Weise, Friedrich Hagedorn e Johann Christoph Gottsched.

Johann Matthias Dreyer, Johann Arnold Ebert, Nicolaus Giseke, Daniel Schiebener provenienti dal «Johanneum» e dal ginnasio di Amburgo, appartenenti per lo più alla cerchia dei «Bremer Beiträge», furono sotto l’influsso del loro insegnate Telemann e del Richey, così come altri personaggi legati a quell'ambiente, come Adolf Schlegel, Fr. W. Zachariae e Friedrich Gottlieb, Klopstock: Tutti costoro fornirono i testi per le composizioni di Telemann. L’intraprendenza di Telemann lo spinse anche ad avere una rete di rapporti con letterati amburghesi, i quali Chr. D. Ebeling e J. J. Eschenburg, e da ultimo, con il pastore Alers e con il suo vecchio allievo Schiebler che, spintovi da Hiller, scrisse per Telemann il primo testo per un «Singspiel», Don Quichotte der Löwenritter.

 

 

L’Ambito Operistico

 

L’ambito operistico fu per Telemann il campo in cui  agì incisivamente durante il suo periodo amburghese: l'opera di Amburgo era in decadenza dopo l'allontanamento di Reinhard Kaiser e per il divieto di tenere rappresentazioni, emanato dal senato nel 1718.

Immediatamente dopo il suo debutto ad Amburgo (con composizioni su testi di Brockes), una società di nobili e di borghesi agiati della città aveva rivolto a Telemann la richiesta di riaprire l'Opera.

Telemann iniziò allestendo opere di Keiser, Handel, Conti, Mattheson, Orlandini, Chelleri, Steffani e sue proprie, su libretti da lui stesso composti, originali o dall'italiano o dal francese tradotti.

Telemann aveva già scritto tutta una serie di lavori per Bayreuth, Eisenach, Weissenfels, senza considerare nel conteggio gli oltre 20 scritti a Lipsia durante il periodo degli studi, per alcuni dei quali si era riservata personalmente la parte del tenore, per esempio in Ferdinand und Isabelle (1703 e 1705), Der lachende Demokritus (Democrito ridente, 1704) e Jupiter und Semele (1716); per Amburgo in una 20-ina d'anni compose circa 35 tra opere e operette, su libretti fornitigli da J. P. Prätorius, Christoph Heinrich Postel, Christian Weichmann, König e letterati amburghesi meno noti al tempo. Così ad esempio Georg Hamann tradusse in tedesco il libretto di Metastasio per l'opera di Porpora Didone abbandonata.

L’attività di Telemann inoltre variò le opere di altri autori scrivendone arie supplementari.

“È stato ormai riconosciuto che Telemann diede vita a un proprio stile musicale, che nella sua semplicità e serenità già precorreva lo stile dei più grandi compositori viennesi, quali Haydn e Mozart. Praticamente egli deve essere considerato compositore ben più «moderno» di tutti quelli citati in precedenza. Trasse suggestioni dai francesi Couperin e Rameau, ma anche da italiani come Francesco Conti, che per il genere comico aveva creato un nuovo stile di una trasparenza evidente” (H. Ch. Wolff, in Storia dell'opera, p. 222).

La varietà delle sue opere è rappresentata dalla ricchezza dei mezzi tecnici impiegati: il contrappunto fitto, che invade anche grandi arie drammatiche - una dell'Eginhard ha la forma di una tripla fuga a 5 voci -, gli effetti strumentali ottenuti con procedimenti concertanti - nel Flavius Bertaridus un fagotto per l'aria «Cari lidi», 2 flauti per l'aria «Cantate allegri usignoli», un traversiere e una viola soli veri accompagnatori nell'aria di Rodelinda «Dormi pure amato figlio» - e una bravura eccellente nella musica «descrittiva».

Nelle opere comiche, genere che affrontò con gran capacità, vi sono effetti di sincopi, ritmi interrotti, parole e note in rapide ripetizioni, come nell'aria di Pimpinone (1725) dove il protagonista canta da solo un «terzetto» imitando con voce di falsetto gli strilli di due donne che litigano.

Proprio a partire dal 1725, poi entrò in voga, in occasione della visita ad Amburgo di principi ed anche di personalità illustri, la prassi di anteporre ai melodrammi un prologo il cui testo fungeva da omaggio al personaggio in questione: in questi prologhi Telemann mise sia la musica che il testo.

Il Teatro d’Opera di Amburgo sfoggiava un palcoscenico attrezzato per una quantità di effetti tecnici. Era presente una suddivisione della scena in 3 superfici successive che potevano separarsi ed isolarsi con un meccanismo di fondali e sipari, mentre la «grossa macchina», un marchingegno a botola che poteva essere sollevato in alto, permetteva l'utilizzo contemporaneo di 2 piani sovrapposti. Buona parte di tutto questo si doveva alla fantasia di Oswald Harms, architetto teatrale tra i migliori dell'epoca che, operativo per Amburgo dal 1696 al 1708 e al contempo ad Hannover, Braunschweig e Dresda, era stato in grado di collaudare in luoghi diversi il suo principio delle quinte barocche, usate in suddivisioni non simmetriche dello spazio, cosa del tutto inusuale al tempo, con scenari segnati in modo diagonale sul palco, in luogo delle solite quinte laterali in prospettiva sul fondo, oppure invertendo questo abituale sistema prospettico puntando la prospettiva in avanti.

Tutti questi espedienti rendeva molto «speciale» la scena amburghese, che apprezzava anche i fuochi d'artificio per i suoi finali d'opera, oppure illuminazioni con lanterne magiche per proiezioni dì immagini sul fondo (come nel Mistevojus di Keiser del 1726);

La ricerca della «maraviglia» barocca, della «macchina» stupefacente ed incantatrice si palesava nelle rappresentazioni dei balletti, possibili sulla scena di Amburgo in tutta la loro grandiosa fatuità e giunti a noi testimoniati in tavole a colori tutt’oggi conservate.

Un'idea della grandiosità di certi spettacoli la possiamo percepire dai documenti de La festa dell'incoronazione, (1701 e 1702) che celebra Federico III del Brandeburgo incoronato primo Re di Prussia: Il balletto porta sul palcoscenico tutti i più grandi fiumi della Germania, lo  Sprea, il Pregel, l’Elba, il Reno, il Weser e l’Oder – tutti personificati, che con arie e danze declamano i loro voti d’augurio in simbolica rappresentanza dell’intero territorio, sfoggianti ninfe, dei fluviali, venti, Grazie, Zeffiri, Sciti, Amazzoni e persino un africano, a rappresentare la prima colonia tedesca dell'epoca, sulla Costa d'Oro: mentre dei balletti e delle opere di Amburgo sono pervenuti i libretti, molta musica è andata persa, tra cui quella di Keiser per questo spettacolo su descritto.

In questo clima di elevato splendore Operistico Barocco, Telemann per Amburgo presentò opere quali:

Der geduldige Socrates (Socrate paziente), in 3 atti, 1721;

Genserich oder Sieg der Schönheit (Genserich ovvero La vittoria della bellezza), in 3 atti, 1722;

Belsazar, in 3 atti (conservate 3 arie), 1723;

Omphale, in 5 atti (conservata un'aria), 1724;

Pimpinone oder Die glückliche Heirat (Pimpinone ovvero Le nozze felici), 1725;

Die geliebte Eingensinnige (La Caprizziosa e il Credulo, in 3 atti; conservate 4 arie), 1725; Adelheid, in 3 atti;

Orpheus, «dramma per musica», 1726;

Calypso, in 3 atti (resta però frammento di coro), 1727;

Sancio, in 3 atti (conservate 4 arie), 1727;

Buffonet und Alga, intemezzo 1727;

Die Amours des Vespetta, “Nachspiel” comico, 1727;

Die Verkehrte Welt (Il mondo alla rovescia, 1727: resta un'aria);

Miriways, in 3 atti, 1728;

Emma und Eginhard, in 3 atti, 1728;

Aesopus bei Hofe (conservate 3 arie), 1729;

Flavius Bertaridus, König den Longobarden in 3 atti, 1729;

Die Glückseligkeit des Russischen Kayserthums (La felicità dell'impero Russo, 1730); Margaretha, Königin von Castilien, 1730;

Der Weiseste in Sidon (Il più saggio di Sidone, 1733);

Die rachgierige Liebe (L'amore avido di vendetta, 1736).

Eppure non ci fu nulla da fare per i lteatro d’Opera di Amburgo: nemmeno Telemann alla fine fu in grado di arrestare il declino dell'opera di Amburgo. Essa fu di certo spettacolare per tutti i mezzi spiegati per portarla in auge allo scopo di attirare pubblico, ma proprio per questo anche molto dispendiosa e, alla fine, fallimentare; nel  1738 si giunse al tracollo definitivo.

 

L’Iperattività inesauribile

 

Considerato anche il teatro, Telemann era sempre pieno di compiti e di incarichi anche nel settore religioso.

Egli era tenuto a fornire musica sacra, oltre che per le funzioni domenicali, anche per le occasioni eccezionali. Per esempio, l'insediamento di tutti i pastori amburghesi veniva solennizzato con composizioni originali su testi scritti appositamente. Nell’arco di tempo compreso tra il 1723 e il 1766, testimonianze coeve riportano di 81 insediamenti, ognuno con 2 cantate complete, un VENI SANCTE SPIRITUS e un coro conclusivo.

Poichè Telemann faceva dono di tali musiche ai vari pastori (eppure Buscaroli in BACH ISBN 88-04-43190-3  edizioni MUSICA OSCAR SAGGI MONDADORI lo definisce “avidissimo” pag. 620), solo poche fra esse sono giunte ai giorni attuali.

Le funzioni funebri per l’estremo addio dei borgomastri di Amburgo erano sempre con musica di Telemann, alcuni addirittura, come il borgomastro Sillem, provvedevano di loro pugno al loro testo funebre da musicare.

Sempre a Telemann si ricorreva per celebrare avvenimenti quali le nozze d'oro di personalità politiche di spicco, come il senatore Mutzenbe, attraverso musiche da farsi in chiesa e nei festeggiamenti privati.

È inoltre probabile che Telemann fornisse su ordinazione musica per matrimoni di privati costituita da cantate per la cerimonia in chiesa e serenate per il banchetto.

Altro incarico che doveva affrontare Telemann era la composizione di musiche solenni per la consacrazione di nuove chiese: ecco che con sua musica si inaugurarono:

la chiesa di S. Nicola nel sobborgo di Billwärder, nel 1739,

e ad Amburgo la Hiobs-Hospitalkirche, nel 1745,

la chiesa di S. Giorgio nel 1747

e la nuova chiesa di S. Michele, nel 1762, ricostruita dopo essere stata distrutta da un incendio.

Nel 1757 vennero presentate con musica di Telemann a Rellingen la nuova chiesa locale, e ad Amburgo la nuova chiesetta di S. Michele.

Nel 1730, in occasione dei festeggiamenti effettuati su tutte le 5 chiese di Amburgo per il bicentenario della Confessione augustana, Telemann, «dopo essere a stento guarito da una malattia», si occupò di dare le cantate per i riti religiosi e anche la musica il solenne cerimoniale al ginnasio e al «Johanneum », durante il quale i professori tennero i discorsi commemorativi.

Poiché le due scuole di Amburgo, «Johanneum» e ginnasio, e la vicinanza della città di Altona, danese allora, col suo «Christianeum», fu occasione per il Kantor del «Johanneum» comporre musica per le occasioni solenni di tutti e tre gli istituti.

La scuola di latino, eretta ad Altona da Re Federico IV di Danimarca, ampliata e trasformata poi in un ginnasio, sotto il nome di «Christianeum», per omaggiare il nuovo re Cristiano, fu battezzata nel 1744 dalla musica di Telemann.

Per il «Johanneum» di Amburgo Telemann scrisse una serie di cantate su testo latino per le feste di fine anno.

La nuova sede del ginnasio invece con biblioteca venne inaugurata nel 1731, tenuti i discorsi dei professori, con la musica di Telemann. Mancando fonti precise si ignora per quale circostanza siano stati musicati i 2 grandi MAGNIFICAT (in latino e in tedesco), di cui è singolare la monumentalità dell'organico.

Sia cantate-corali che le numerose messe trovavano impiego in occasione di prime comunioni.

Molte cantate-corali furono composte da Telemann per commissione del Kantor Weinholtz della chiesa di S. Giovanni a Danzica: in tempi relativamente recenti si è scoperto, presso privati in Turingia, il manoscritto autografo di una passione-corale composta per Danzica.

Anche per i particolari eventi politici che riguardavano gli interessi di Amburgo ebbero luogo solenni funzioni per le quali il Kantor del “Johanneum” fu incaricato di fornire testi e musica: ecco che per la pace tra Russia e Svezia del 1721, per l’incoronazione ad imperatore di Francesco I nel 1745, per il centenario della pace di Vestfalia nel 1748, per il bicentenario della fine delle guerre di religione nel 1753, per la vittoria di Lowoschütz e per l’incoronazione di Giuseppe II nel 1756, Telemann era sempre sotto i riflettori con le sue musiche. E Non si debbono dimenticare neppure le cantate per il Re di Hannover e di Danimarca.

L'oratorio-passione assunse grande peso in Telemann, genere che comunque aveva già affrontato a Francoforte, sul modello di Brockes: tale libero sviluppo del tema della passione di Cristo, non legato alle esigenze liturgiche, sollevò molti consensi, ispirando composizioni analoghe ad Handel e poi ad Haydn.

Telemann, prendendo a spunto il fatto che il suo Seliges Erwdgen fu eseguito concertisticamente al di fuori delle chiese, propose il nuovo genere nel 1748, nella chiesa grande di S. Michele, e riuscì ad imporlo contro l'opposizione del clero tradizionalista.

Come aveva fatto già in precedenza, con gli oratori-passione “Bekehrung des römischen Hauptmanns Cornelius” di A. J. Zell e “Die gekreuzigte Liebe” di J. Ulrich König, eseguiti nel «Drillhaus», Telemann fece eseguire sempre lì la sua Betrachtung der neunten Stende an dem Todestag Jesu, composta 1755 su testi di. P. Zimmermann, e di Carl Wilhelm Ramler. Quella sala era in realtà la palestra per l'addestramento della guardia civica, ma risultava ben idonea dal punto di vista acustico alle grandi esecuzioni di Telemann, per la sua struttura in legno: Telemann eseguì sempre qui le sue composizioni finchè non si eresse la nuova sala da concerto «auf dem Campe».

In esse di solito venivano ripetute opere precedentemente eseguite in chiesa, in occasione di funerali, consacrazioni di chiese, matrimoni e solennità a carattere politico. Dopo il 1759 si aggiunsero opere conformi ai nuovi indirizzi letterari, e non destinate all'esecuzione in chiesa, come il Messias di Klopstock e “Die Tageszeiten”Das befreite Israel di Zachariae (1759).

Nel 1761 seguirono Die Auferstehung und Himmelfahrt su testo di Ramler, e Die Auferstehung di Zachariae, nel 1762 Der Tag des Gerichts su testo di P. Alers, e infine la cantata Ino su testo di Ramler, che viene considerata una perla fra le creazioni di Telemann.

Solo la prima parte della Donnerode, su testo del pastore di Copenaghen Cramer, venne ancora eseguita durante la messa, nel 1756, mentre le due parti assieme vennero suonate al «Drillhaus» nel 1762.

E ancora non è tutto: anche le corporazioni e le associazioni di Amburgo chiesero a Telemann composizioni strumentali e vocali per feste e manifestazioni.

Quasi a mo’ di pagamento d'un affitto per la sala del «Drillhaus» concessagli per i concerti, Telemann annualmente scrisse per le feste solenni dei Bürgerkapitäne, oltre alla musica strumentale, un'opera in 2 parti, la prima delle quali era costituita da un oratorio, la seconda da una serenata, proseguendo in sostanza gli usi dei suoi predecessori.

I testi di tali ampie composizioni furono importanti personaggi amburghesi, come il professor Schelbaffer, Pastor Zimmermann, Nicolaus Dietrich Giselce e J. Philipp Praetorius (che scrisse per Telemann anche libretto d'opera). Quest'ultimo passò poi a Treviri per assumervi un nuovo incarico, convertendosi al cattolicesimo.

Come autori amburghesi di testi d'opera si possono ricordare inoltre Johann Georg Hamann, molto noto, il redattore dello «Hamburger Correspondent» Johann Friedtich Lambrecht e Michael Richey, che compose un solo testo per i Bürgerkapitäne: ciò per gli storici è un fatto curioso, giacchè suo padre era membro di tale rispettabile consesso.

Dal 1621 i banchetti solenni del consiglio si svolgevano annualmente nel salone d'onore della casa Einbeck: era un tradizione che si riportava dal Medioevo, il 21 e il 24 febbraio, i giorni consacrati a S. Pietro e a S. Matteo: come ospiti i rappresentanti diplomatici più accreditati ad Amburgo assieme ai membri del consiglio, ai sindaci e ai segretari, il giorno di S. Matteo partecipavano alla festa. Non poteva mancare la musica di Telemann a indorare la festa il 24 Febbraio 1724.

Attualmente la tradizione del senato amburghese è stata ripresa, e nel repertorio che si svolge nella sala del municipio un banchetto (chiamato «Petri-Mahl»), con la musica di Telemann.

Nel 1727 un vasto oratorio su un testo allegorico di Richey, dove in esso evocò Amburgo, l'Elba e gli spiriti delle acque fu scritto da Telemann per l'associazione «Hamburger Admiralität» in occasione dei festeggiamenti nel «Baumhaus» per il centenario della sua nascita.

Solo un estratto della Ouverture di un oratorio perduto di Telemann del 1765 fatto per la festa dello «Hamburger Commerz-Collegium» venne scoperto molto tempo dopo presso una biblioteca russa sotto forma di riduzione per una voce e continuo.

 

 

George Philipp Telemann

 

 

La Salute

 

La costante buona salute di Telemann, scalfita occasionalmente qualche volta da piccole infermità, consentì una mole così stupefacente di produzioni musicali.

Lo stesso musicista racconta di visite alle terme di Bad Pyrmont nel 1731, nel 1734 e nel 1736.

Nella premessa all'edizione a stampa delle Zwei Kantaten zur Feier der Augsburgischen Konfession scrive di «una malattia superata a fatica», e a successivi disturbi della vecchiaia accenna in alcune richieste al senato e nelle partitute delle sue passioni, per lo più con versi spiritosi: sebbene acciaccato però non rinunciò alle sue trasferte.

Nel 1727 fu dal conte Erbach ad Erbach im Odenwald.

Morta la moglie, stabilizzò la propria situazione finanziaria con l'appoggio dei suoi mecenati che arrivarono a saldargli in segreto i debiti: ebbe una nuova abitazione nella Nene Strasse (l'attuale Neustädter-Strasse), e poté inoltre intraprendere il viaggio a Parigi che da tempo desiderava.

 

Il Trionfo di Parigi

 

Dall'autunno 1737 fino al maggio 1738 Telemann fu ospite a Parigi di alcuni sottoscrittori delle sue opere a stampa e di certi virtuosi locali: fu un autentico trionfo: il successo solevato dai suoi concerti ebbe come apice la duplice esecuzione del salmo 71 (o 72) Deus judidum tuum, musicato sul posto, ai «Concerts spintuels» nelle Tuileries.

Fra le varie esecuzioni, Telemann trovò anche il tempo di scrivere a Parigi i suoi Neue Quartette, 2 salmi latini a 2 voci, molti concerti, una sinfonia giocosa, e una composizione sulla canzone francese Barnabas.

Fece un contratto editoriale con Charles Nicolas Le Clerc a cui lasciò affinchè la stampasse una partitura di 6 trii; ottenne il privilegio reale per la pubblicazione ventennale delle sue opere e «se ne partì con piena soddisfazione, sperando di ritornare»: non fu così.

Nel 1752 a Parigi le composizioni di Telemann continuarono ad essere eseguite con frequenza, da celebri virtuosi e a un elevato livello qualitativo.

 

I Ritratti

 

Tra il 1735 e il 1738 Lichtensteger, incisore di Norimberga, fece il ritratto, che disegnò ed incise dal vero; tale ritratto, che mostra Telemann in pieno vigore giovanile, viene oggi conservato presso il gabinetto delle stampe del Germanisches Nationalmuseum di Norimberga, con quello più tardo dello stesso artista e col disegno a mezzatinta di Daniel Preissler, che lo copiò dal quadro ad olio – oggi perso - di Ludwig Michael Schneider.

La seconda stampa di Lichtensteger deve risalire al 1744, poiché in essa si nota un foglio di musica in cui è riconoscibile una pagina della partitura dell'annata di cantate Musikalisches Lob Gattes su testi di Neumeister, pubblicate appunto da Telemann nel 1744.

La mezzatinta di Preissler è del 1750, riprodotta poi dall'editore Schmidt di Norimberga in numerosissimi esemplari: ritrae Telemann che indica con la mano un volume in-folio, gesto che metaforizza la sua vasta cultura. Esiste ancora un altro ritratto anonimo, degli ultimi anni di vita di Telemann, che lo raffigura vecchio e curvo.

 

Capillarizzazione delle sue Musiche

 

La fama e la gloria di Telemann, rafforzata dal viaggio a Parigi, e il rafforzamento della sua situazione economica alla morte della moglie, gli permisero di dare alla stampa e allo smercio ulteriori sue composizioni ad incisori di professione e a editori.

Nel 1740 alienò le lastre di rame delle opere che sino ad allora aveva personalmente edito. Iniziò in questo periodo invece a grandi composizioni su testi di poeti come Ramler, Zimmermann, Cramer, Klopstock, Alers ed altri autori della «Aufklärung». Il Cambiamento del Lied luterano Komm heiliger Geist Herre Gott di Klopstock in Komm Geist des Herrn fece scatenare una controversia con il Senior Goeze, rappresentante dei pastori pietisti di Amburgo.

Telemann venne turbato anche dalle connesse difficoltà dell'incarico di Kantor, e per il reclutamento di strumentisti e vocalisti, che non condividevano per nulla la cifra salariale messa a disposizione dal consiglio.

Nonostante tutte queste avversità, acciaccato dalla vecchiaia, fu proprio negli ultimi decenni della vita di Telemann che videro la luce le sue opere più importanti.

Molti erano gli incarichi a cui provvedere nel campo della musica sacra; è quindi sbalordente che nel 1744 impiegò una nuova annata completa di cantate, seguita poi da altre 3, di cui quella denominata Horn-Jabrgang e quella detta Concert-Jahrgang, concessa nel 1755 a Breitkopf di Lipsia, ma mai pubblicate, ci sono pervenute solo per singoli pezzi, mentre la terza, del 1748 - 1749, chimata Engel-Jahrgang, per il richiamo alla vignetta inclusa nel frontespizio, fu stampata da Chr. Lau a Hermsdorf am Kynast, in Slesia.

Il nipote Georg Michael, dal 1750, segnò le  correzioni e aggiunte nelle partiture di Telemann fino ad arrivare alla fine ad intere sezioni appaiono scritte da altri, sotto le sue indicazioni. «Scarsa mobilità delle gambe» e «crescente debolezza di vista» obbligarono Telemann a cedere ad altri la direzione dei concerti (come si evince dalla cerimonia funebre per l'imperatore Francesco I, nel 1765).

Fra i sostituti di Telemann ricordiamo il cantore Schieferlein, che ricevette dal consiglio la direzione della musica sacra anche dopo la morte di Telemann, fino all'arrivo del suo successore. In realtà all’inizio il consiglio aveva scelto, per la successione, Friedrich Hartmann Graf, che dal 1759 aveva condotto assieme a Telemann i primi concerti pubblici per sottoscrizione: ma egli rifiutò, preferendo intraprendere un lungo giro di concerti, e quindi fu scelto Carl Philipp Emanuel Bach, fuggito da Berlino per gli accadimenti scaturiti  dalla Guerra dei Sette Anni, recandosi da C. Fr. Chr. Fasch, a Zerbst.

Telemann chiuse gli occhi per sempre il 25 giugno (lo «Hamburger Correspondent» scrive il 26 giugno) del 1767.

La salma fu seppellita vicino a quella della moglie nel cimitero di S. Giovanni: Gli atti riportano che il trasporto funebre era composto di 2 tiri a 2, per una spesa di 21 marchi. Il percorso che portò al cimitero iniziò dall'ultima dimora di Telemann «an den Bleichen», dove si era trasferito nel 1755.

Il cimitero fu in seguito spianato così come l'intero convento di S. Giovanni, e la sepoltura di Telemann fu dunquei dispersa: in luogo del cimitero sorge tutt’ora il nuovo municipio di Amburgo.

 

Le Tecniche

 

Telemann è un miniera di informazioni sulla tecnica e sulle questioni teoriche dell’epoca, grazie non solo alle deduzioni che attualmente si possono trarre dalle sue opere, ma anche grazie alle sue prefazioni delle sue opere a stampa, e  alla raccolta di sue lettere inviate e ricevute: ci si rende conto da esse quale importante ruolo rivestì nel suo tempo e quale determinante influenza  esercitò sui successivi indirizzi stilistici fino al classicismo.

Si può citare per esempio che in un'opera matura di Telemann si trova la melodia completa di Komm lieber Mai und mache die Bäume wieder grün di Mozart.

In occasione del Bachfest del 1920 fu eseguita la cantata Ino al Gewandhaus di Lipsia, e Arnold Mendelssohn, che l'aveva diretta, disse all'allora Thomaskantor Karl Straube, commentando il sensazionale successo riportato: «È il Richard Strauss del Settecento, e Bach non poteva certo tenergli testa».

E’ impossibile conteggiare e ordinare cronologicamente le lettere ai mecenati e protettori: in esse sono affrontati incidentalmente questioni riguardanti la sua produzione nonché i progetti compositivi, di stampa, di pubblicità e di diffusione. Vi sono incluse anche rivelatorie trattazioni su questioni fondamentali della teoria armonica, del rapporto fra suono e parola, dell'interpretazione, e dell'estetica musicale.

Ad Amburgo Telemann si scontrava con Mattheson su tali questioni, e poi stendeva per iscritto con ex allievi, verso i quali i suoi rapporti non si interruppero mai, e con con virtuosi e teorici famosi del suo tempo.

Dalle missive al von Uffenbach si legge del tentativo di Graun di musicare anch'egli “Der Tod Jesu” di Ramler, delle vicende dell'opera di Amburgo, nele quali Telemann usò estrema durezza nei confronti di Paul Kuntzen, di testi poetici forniti da von Uffenbach, dei poeti amburghesi Brockes e Richey, della polemica del rettore Hübner con Mattheson, del libro di corali di Graupner, etc. Telemann parla anche dei pregi della nuova ortografia tedesca sviluppata ad Amburgo. Con von Uffenbach, come pure con Handel, Telemann condivise fiori ed esperienze di giardinaggio.

La dibattuta questione del recitativo francese e di quello italiano, sorta a proposito del Castore e Polluce di Rameau, oltre a varie notizie sulla vita musicale di Berlino viene presentata nel carteggio con Graun.

Adolph Scheibe erudisce Telemann relativamente la sua opposizione a Mattheson, Marpurg e Mizler, del quale Telemann compose un'unica cantata per la pubblicazione, ma mai realizzata, di un'annata di cantate su testi di Mizler.

Dell’ampio scambio epistolare con Handel restano solo 2 lettere, dove quali si toccano argomenti relativi ai concerti di Handel a Londra, ai virtuosi di quella città, e ai fiori. Sono pervenute anche le lettere che Telemann scambiò con Pisendel, il celebre violinista di Dresda, per il quale compose un concerto, con il flautista berlinese Quantz, con Agricola, Chr. Förster e Benda. Pisendel ci fornisce informazioni sui concerti e sugli spettacoli d'opera a Dresda, e sulle personalità della sua cerchia, come Zelenka, sull'Oberkapellmeister Hasse e sulla sua famosa moglie, la cantante Faustina Bordoni, del liutista Weiss e di Hebenstreit, in quel periodo attivo a Dresda. Come Telemann, Scheibe e altri, anche Pisendel non loda coi suoi giudizi Mizler, che nel frattempo si era trasferito in qualità di medico alla corte di Varsavia.

Telemann tenne uno scambio di partiture con Agricola, dal 1751 compositore di corte a Berlino; Agricola copiò per suo uso alcune composizioni di Telemann e dovette difendersi davanti a lui dalle critiche di Marpurg nel “Critischer Musicus an der Spree”.

L'ultima lettera di Telemann del 1766 include la dedica per una musica inviata al langravio di Darmstadt Luigi VIII.

Non ci restano purtroppo lettere mandate agli editori di Parigi, Amsterdam e Londra, e solo due se ne hanno dirette all'editore Breitkopf di Lipsia.

 

Epilogo

 

Telemann, sin dall’inizio della sua carriera musicale e per tutta la vita, si dedicò prevalentemente alla composizione di opere vocali, questo perché venne avviato fin dai primi anni verso ricchi interessi letterari: questa propensione però non implicò il trascurare del tutto la musica strumentale.

L'ambiente culturale che lo circondava lo indusse a cambiare il suo gusto letterario: inizialmente rimase legato alla poesia in «stile galante» ad Amburgo, l'influenza dei poeti autoctoni del gruppo dei «Bremer Beiträge» lo fece alla fine privilegiare la nuova letteratura della Aufklärung.

Per quanto ad Eisenach egli fosse «divenuto nel cristianesimo un uomo affatto diverso», ad Amburgo sotto l’egida del pastore Erdinaun Neumeister, si liberò del pietismo intransigente di un Wagner e di un Goeze.

Secondo lo studioso Martin Ruhnke Telemann “rifiutò, come compositore, di farsi mettere le catene dai suoi doveri uficiali ed eruppe la barriera tra musica sacra e profana. Organizzando concerti pubblici tentò di fornire agli appassionati l’opportunità di ascoltare ogni genere di musica, inclusa anche quella di “atmosfera” composta per l’intrattrattenimento nel corso di speciali occasioni e che altrimenti sarebbe stata ascoltata solo da un limitato gruppo di persone”.

Telemann impiegò le esperienze di stili diversi e di musica popolare presenti nei luoghi che conobbe in occasione dei suoi viaggi: a questo si aggiunga la capacità di impadronirsi di stili compositivi  anche grazie al canale dei contatti epistolari. Il suo ITER musicale partì dalla tradizione per arrivare ad introdurre alcuni mutamenti in senso avanzato, da cui nacque la molteplicità dei suoi interessi verso diferenti generi musicali. In quest’ottica Telemann mirava a variare l’impalcatura delle rigide regole contrappuntistiche, di stampo razionalista, per seguire più accessibili itinerari: modulazioni piacevoli, idee musicali incisive ed elaborate, idonee più alle varianti ed alle ornamentazioni che non alla dotta tecnica trasformazionale del contrappunto, timbri strumentali variati ed insoliti: in occasione per esempio del suo Concerto in mi nimore per flauto dritto e traversiere con la sua misteriosa apertura, l’appassionato secondo movimento, il maestoso largo e il selvaggio finale Telemann mise in guardia gli altri compositori dal superare le possibilità dello strumento “affinchè il suonatore si diverta e voi proviate piacere per questo”. Telemann nella sua autobiografia disse che egli componeva i suoi concerti solo perché “la varietà ravviva lo spirito”.

Telemann nella sua vita cercò di tenere rapporti con personalità coeve affini per orientamento e pari per levatura, in grado di appoggiarlo, di apprezzarlo e sponsorizzarlo: il rovescio della medaglia fu che fra i suoi tanti conoscenti non troviamo quasi nessun vero amico, anche se furono in molti a proclamarsi tali.

Come insegnante per i ragazzi fu un autentico scopritore e valorizzatore di talenti teorici e compositivi, mentre non fu un valido insegnante d’organo, né come organista e né come autore di musica organistica.

Il suo influsso pedagogico si rivela in particolare nelle sue opere a stampa.

L’eclatante mare compositivo di Telemann, difficilmente dominabile, è spiegato per il suo carattere, poiché non riusciva a star fermo un istante: non poteva «tollerare qualsiasi genere di ozio». Grande intelligenza, ricchezza di idee inesauribile, la salute costante per lunghi anni sono ulteriori elementi che possono far comprendere come Telemann sia in assoluto stato il più prolifico compositore di tutti i tempi. Tutte queste doti permisero a Telemann, sempre intento a seguire molti compiti, di contribuire all'affermazione di nuove idee e nuove forme musicali.

In occasione dei 200 anni dalla morte e dei 300 dalla nascita di Telemann, Magdeburgo, Francoforte e Amburgo organizzarono le dovute celebrazioni organizzate presentando il musicista nel suo valore e con la sua personalità; Max Seiffert lo definì «l'anello di congiunzione fra il Barocco e il Classicismo».

L’oblio su Telemann era calato sino alla riscoperta operata da Romain Rolland nel 1920, esattamente come era avvenuto per Bach. Il solo Handel superò i limiti della propria epoca, con i suoi oratori, le opere organistiche e strumentali.

Nel 1985, il trecentenario di J. S. Bach, Handel e Domenico Scarlatti, segnò un calo di interesse verso Telemann, ma nel frattempo la musicologia e la prassi concertistica hanno effettuato passi da gigante per portare in luce l'indiscutibile valore del musicista di Magdeburgo. Qui il «Zentrum für Telemann-Pflege und - Forschung» (Centro di studi su Telemann) di Magdeburgo ha tenuto convegni triennali su Telemann, a cui partecipano studiosi di molti Paesi, e ha pubblicato informazioni scientifiche e pratiche.

Nel 1982 il primo e nel 1983 il secondo volume del catalogo tematico delle opere vocali sono usciti grazie l'editore V. Klostermaun di Francoforte; anche Bärenreiter di Kassel ha pubblicato il primo volume del catalogo di opere strumentali.

Contemporaneamente la «Gesellschaft für Musikforschung» continua, presso Bärenreiter, la pubblicazione delle opere di Telemann, mentre edizioni pratiche, incisioni discografiche e molte esecuzioni permettono la rinascita di Telemann.

Oggi è stato messo da parte una volta per tutte la disprezzante opinione, formulato nel secolo XVIII, sull'«autore dalla penna facile», si può sperare che, non appena si sarà affievolito l'interesse predominante per i grandi Handel e Bach, verrà il momento di redigere un’opera che porti alla riscoperta in modo esaustivo l’aspetto biografico e bibliografico telemanniano.

In questo senso alcuni passi li hanno compiuti la raccolta, dovuta a Jung e Grosse, del vasto carteggio di Telemann, che testimonia la sua vasta influenza, la sua cultura estesa in ogni campo, e la sua apertura verso le contemporanee correnti letterarie, musicali ed intellettuali, rivelandocelo la personalità più poliedrica dell'epoca accanto ad Handel. Altro passo verso la “Telemann Renaissance” è offerta da una biografia sintetica e da una raccolta di documenti pubblicata da Werner Rackwitz presso la Reklam di Lipsia (e contemporaneamente presso Heinrichshofen di Wilhelmshaven), nonché da un Bilband Telemann uscito nel 1985 presso quest'ultimo editore.

 

 

 

Lettera di Handel a Telemann

 

 

 Telemann Composizioni

The Organ Chorales

Discografia

Telemann Festival

 

 




A cura di Arsace

 

www.haendel.it

 

Ultimo aggiornamento: 23-10-21