Terpsicore

 

HWV 8b

 

 

Opera-balleto in un atto

Musica di George Frideric Handel, composta nel 1734

Prima esecuzione: 18 Maggio 1734, King's Theatre, Haymarket, Londra

Cast della prima:

Apollo: Signor Carestini, castrato mezzo-soprano
Erato: ?, soprano

Coro a 4 (SATB)

Orchestra:  
2 corni, 2 flauti dritti, 2 oboi, fagotto, archi e basso continuo.

Note:  
prologo alla 2° e 3° versione de Il Pastor fido, HWV 8c

 

 

Maria Sallé, dipinto di N. Lancret

 

 

 

Terpsicore è il suggestivo prologo, che ha per titolo il nome della musa della danza, composto da Handel per la ripresa, nel 1734, dell'opera Il Pastor fido, presentata per la prima volta a Londra nel 1712. È uno spettacolo in cui l'azione non ha nessuno rapporto con l'opera in cui è inserito, e forse l'espressione di opera-balletto è la più adatta a definire il genere di questo prologo; si trovano difatti pressappoco in numero uguale brani vocali, per due cantanti, due cori e dei veri e propri balletti in perfetto stile francese, che diedero modo alla celebre danzatrice francese Maria Sallè d'esibire il suo talento di fronte al pubblico londinese. In Terpsicore vi sono alcuni prestiti di musica dalla serenata Il Parnasso in festa, andata in scena alcuni mesi prima; a sua volta Terpsicore fornì musica per Athalia. Questa composizione è unica nella produzione handeliana e riflette l'influenza che ebbe sul compositore il viaggio in Italia del 1729, quando venne a contatto, attraverso l'opera napoletana, dello stile dell'opéra-ballett francese, all'epoca segnata innanzitutto dal nome di Rameau. Questa influenza francese si manifestò anche e sopratutto con le due importanti opere che Handel presentò nella stagione successiva, Ariodante e Alcina, che prevedono un intenso uso di balletti ed una strumentazione ricca e fantasiosa.

Terpsicore si basa su una scena allegorica animata da personaggi mitologici: Apollo conduce le Muse al tempio di Erato, musa della Musica; invitata d’onore è Terpsicore, musa della Danza, la cui l'arte viene glorificata da Apollo ed Erato, che la invitano ad esprimere con la danza
le passioni dell'amore.

La composizione inizia con una Ouverture dal carattere francese, in due parti, dove spiccano i corni. E
d ecco che si alza il sipario: si vede il tempio di Erato, accompagnata dai suoi discepoli, mentre un festoso coro saluta l’arrivo di Apollo:

CORO
I nostri cori dobbiamo offrir
al Dio di Delo, che va a venir!
Le nostre feste vuole onorar,
il nostro Tempio vuole illustrar.

Appare Apollo, accompagnato dalle Muse, eccetto Terpsicore. Apollo intona un'aria rivolta a Giove, Gran Tonante, piena di virtuosismi.
L'arrivo di Terpsicore, auspicato da Erato con l’aria, Di Parnasso i dolci accenti, è salutato da un solenne Prelude orchestrale.
Alla richiesta di Apollo, la musa e i suoi discepoli  iniziano a danzare, sul ritmo di una maestosa Chaconne.
Nel duetto Col tuo piede, Erato ed Apollo esaltano la musa:

APOLLO
Col tuo piede brilla Amor,
e fa l’anima goder!
ERATO
Co’ tuoi giri incanti il cor
stupefatto dal piacer.

Terpsicore risponde danzando solle note di una Sarabanda espressiva e patetica.
Apollo prega la musa di sostenere il ruolo di un innamorato che arde d’amore:

APOLLO
Pingi i trasporti d'un amator,
che si promette l’amato ben.

Terpsicore accoglie l'invito sulle note di un Gigue carico di trasporto.
Tocca ad Erato esprimere una richiesta a Terpsicore: la presentazione di un innamorato fedele dal cuore spezzato:

ERATO
La speme è cura d'un fido amor,
che la ferita prova nel sen.

La danza di Terpsicore si esplica sulla musica del duetto di Apollo ed Erato: Tuoi passi son dardi, che Handel fa ripetere una seconda volta, con strumentazione variata:

APOLLO
Tuoi passi son dardi,
ERATO
col mezzo de' sguardi
APOLLO, ERATO
discendono al seno,
e piagano il cor.
Ma prova diletto
ferito anche il petto,
perchè sente appieno
i vezzi d’amor.

Poi Apollo sollecita una danza che rappresenti la gelosia:

APOLLO
La gelosia, cieco il furor,
che della mente turba il seren.

Terpsicore balla su una Air, dalla musica agitata, dimostrando tutta la forza di quelle passioni.
Dopo un breve recitativo segue l’aria di Apollo, Hai tanto rapido, in cui si paragona l'agilità dei passi di Terpsicore al vento Zeffiro (l'aria prevede due flauti che imitano gli sbuffi del vento):

Hai tanto rapido, leggero il piè,
Zeffiro appena potria il seguir;
Le Grazie invidiano i passi a te,
Amor li applaude, e sà gioir.

Il seguente movimento di danza, Ballo, dà la possibilità alla musa di rappresentare la rapidità del vento sulla stessa melodia e strumentazione dell’aria precedente.
Segue l'ultimo duetto fra Apollo ed Erato, che glorificano Terpsicore:

APOLLO
Vezzi più amabili chi può veder?
ERATO
Gioie più fervide chi puol goder?
APOLLO
Lieti si aggirano gli amori a te.
ERATO
Scherzi qual Zeffiro con il tuo piè.

La scena va a concludersi su una ripresa, con diverso testo, del festante coro d'apertura:

Cantiamo lieti della Virtù
Le belle lodi, scesa è qua giù,
sol le dotte opre per illustrar,
e la sua Gloria per celebrar.

Si chiudeva così l'ameno prologo, in cui la Sallè, alias Terpsicore, con il linguaggio della danza esprimeva le differenti passioni dell'amore.


                   

 

Il Libretto di Terpsicore

 

                                               

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   A cura di Rodrigo & Arsace

 

www.haendel.it

 

Ultimo aggiornamento: 17-10-21