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 11 e 13 Marzo 2011 Presso il Teatro Comunale di Ferrara Giulio Cesare di Handel Accademia Bizantina, diretta da Ottavio Dantone 
 
 Sono
        stata a Ferrara, vi do solo qualche descrizione soprattutto su
        costumi e scenografia e sull’insieme dell’opera.  Il
        cast era molto giovane, ma capace.  Orchestra:
        2 cembali, uno condotto da Dantone, 11 tra viole e violini, 2
        violoncelli, 2 bassi, 1 oboe, 2 flauti dolci, 2 corni, 1 mandolino e 1
        liuto.  Scenografia:
        sfondo con un grande bassorilievo ed una passerella di ferro.  L’azione è ambientata ai tempi degli imperi coloniali di fine ‘800. I Romani vestiti da esploratori con costumi color cachi; anche Cornelia arriva in scena vestita da esploratrice con grande cappello tenuto da un velo. Le divise sembrano quelle prussiane, ma non sono sicura. Cornelia dopo essere rimasta vedova vestirà sempre in nero con abito fine ‘800: doppia gonna lunga, corpetto stretto in vita e maniche arricciate sulla spalla, molto accollata, scarponcini a francesina con stringhe. Sesto,
        divisa da ragazzino dell’epoca. Tolomeo e Achilla vestiti da Tuareg,
        abiti color carta da zucchero e blu, pantaloni a sbuffo, con grandi
        turbante, barba a pizzetto e baffi sottili come nelle stampe ottomane
        dell’epoca.  Cleopatra, come regina vestita con abito in shantung di seta arricciato in vita, sfumature dal rosa antico al carta da zucchero violaceo. Acconciatura con frangia e capelli a caschetto, diadema. Come Lidia, drappeggio azzurro e verde acqua. Sempre molto scollata. Nireno, vestito da eunuco di corte, piccolo turbante e pantaloni a sbuffo, tonalità calde dal giallo all’arancio. 
 La
        coreografia: tre figuranti africani alti e slanciati molto belli
        rappresentavano la corte di Cleopatra ed hanno seguito i personaggi per
        tutto il tempo.  La scenografia: primo tempo ok, discutibile nel secondo tempo quando Cleopatra viene presa prigioniera e mantenuta legata ad una sedia a rotelle con una flebo legata al braccio. Lo sfondo diviene un susseguirsi di immagini e di flash. 
 
 Nireno:
        Floriano D’Auria, simpatico buona
        recitazione.  Achilla:
        Riccardo Novaro buona interpretazione,
        bella voce calda.  Curio:
        Andrea Mastroni, ottimo compagno di
        Tolomeo, al quale si contrapponeva bene vocalmente con i suoi toni
        bassi.  Cornelia:
        Josè Maria Lo Monaco, giovane vedova,
        molto carina, ha fatto partecipare il suo dramma.  Sesto:
        Paolo Lopez, giovane interprete con un
        fisico importante. Ha iniziato con una bella voce con punte alte per
        arrivare in “Svegliatevi nel core” e “Cara speme” a tonalità da
        adolescente e voce bianca, che hanno emozionato. Mi auguro di vederlo
        presto nel ruolo di Giulio Cesare.  Tolomeo:
        Filippo
        Mineccia: bel fisico asciutto, agile in scena, ottimo il suo
        immedesimarsi nel personaggio . La voce naturale arrivava senza fatica a
        note alte.  Cleopatra:
        M. Grazia Schiavo, splendida, fisicamente
        perfetta secondo i canoni e le descrizioni  storiche, molto
        sensuale ed accattivante nella recitazione.  Bella
        la voce..  Per
        concludere la nota dolente: Sonia Prina
        nonostante le sue indubbie doti vocali e capacità interpretative, non
        è riuscita ad entrare nella parte di Giulio Cesare. Innanzitutto il suo
        fisico molto femminile: statura medio piccola,  molto seno, i suoi
        lineamenti fini. (decisamente è una bella donna che sarebbe stata una
        magnifica Cornelia)  Abbiamo
        provato a chiudere gli occhi e ad ascoltare solo la voce, ma anche nella
        sua interpretazione (probabilmente su suggerimento del direttore
        artistico) la Prina si è sforzata di mascolinizzarsi, accentuando le
        note basse, ad esempio nei da capo, a scapito di quelle alte.  Il
        giudizio comunque è molto positivo; ritengo che una produzione italiana
        come questa non abbia nulla ad invidiare a quelle straniere, tanto
        osannate e pubblicizzate, e che meriti il dovuto successo.  Ci
        sarà prossimamente a Modena.                                                                                   
        Un caro saluto da Guglielmina   
 A cura di Margravia Guglielmina  |