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         Era
        il nipote di Louis Couperin e cugino primo di François Le Grand, e si
        distinse soprattutto come organista. 
        Marc
        è il quinto nella successione di 13 figli che ha avuto Marc Normand
        (che morì a Chaumes il 24 Aprile 1685), che pare fosse un maestro
        sarto, con Elisabeth Couperin. 
        Il
        fratello maggiore Louis-François Normand aveva avuto come padrino lo zio
        Louis, mentre Marc Roger fu il figlioccio di un prete beneficiario della
        Sainte-Chapelle du Viviers, nei pressi di Chaumes, da cui appunto prese
        il nome. 
        L'infanzia
        di Marc Roger è tutt'ora avvolta nell'ombra, ma si può ipotizzare che
        sia riuscito a fare i suoi primi studi a Parigi con lo zio Charles.  
         Poi
        abbandonò Parigi e la Francia per Torino, dove trascorse la sua vita al
        servizio del Re di Sardegna. 
        Marc-Roger
        arrivò a Torino intorno al 1685, come insegnante di clavicembalo della
        Principessa di Carignano e fece la sua prima apparizione in pubblico
        durante la  rappresentazione dell'opera di Giovanni Carisio, AMORE
        VENDICATO, prima opera della stagione 1687-1688. 
        Nel
        1699, valletto di camera di Madama Reale, ossia Giovanna Battista di
        Savoia-Nemours, venne nominato organista di Corte. 
        In
        questo periodo di tempo (1704) soggiorna in cantone Santa Brigida, nella
        casa Druent ed è ancora celibe e cittadino francese. 
        Nel
        1720, l'8 aprile, succede a Francesco Ugho al posto di "Controllore
        della Musica ed organista della Cappella della SS.ma Sindone", con
        il salario di 600 lire.  
        E'
        dunque organista della Cappella Reale e lo sarà sino alla morte. 
        Il
        secondo organista , Pietro Antonio Mussetto, nominato nel 1725, gli
        succederà nel 1734. Marc-Roger aveva adottato, nel 1688, il soprannome
        di Couperin (con il quale era conosciuto a Torino) e si era fatto
        naturalizzare suddito del Re di Sardegna, il 9 Aprile 1726.   
        Al
        tempo della sa morte abitava nella casa del Conte Lanfranchi, sul
        territorio della parrocchia Santo Eusebio officiata dai Padri della
        congregazione di San Filippo, ma fu seppellito nella Regia Parrocchiale.  
        Aveva
        sposato Giovanna Costanza de La Pierre, figlia di Giovanni Antonio
        (morto nel 1689), maestro di danza del Duca di Savoia, e discendente
        diretta della famiglia de La Pierre di Avignone. 
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