(Napoli, 1739 - Napoli 1826)

Giuseppe Sigismondo, ebbe i natali a Napoli, il 13 Settembre 1739, e fu molto longevo, quasi 90 anni a cavallo fra il XVIII e XIX secolo! Oltre che compositore si distinse per la sua attività di bibliotecario, storico, esperto in canto e perito in legge.

La sua formazione musicale si deve a G. Geremia e G. Capone, specializzandosi in contrappunto da nomi ben noti nel panorama musicale, quali Francesco Durante ed il celeberrimo Nicola Porpora, col quale condivise pure una amicizia e l'istruzione musicale.

Nel 1759 si laureò in legge e si impegnò nella recitazione con la compagnia amatoriale "All'Improvviso", per la quale scrisse diverse commedie, spesso pubblicate.

Per quanto stimato maestro di canto a Napoli, le sue opere furono di carattere "amatoriale", e per lo più sono conservate attualmente presso la biblioteca del Conservatorio di Musica S. Pietro in Maiella di Napoli.

Fu testimone oculare dell'ingresso nella Collezione Musicale del Conservatorio di Napoli del preziosissimo Corpus delle composizioni di Giovanni Paisiello, ancor oggi lì conservato in biblioteca.

Grazie alle sue conoscenze storiche, fornì a Saverio Mattei importanti notizie per la redazione di un libro su Nicolò Jommelli (1785), del quale era stato discepolo e stretto amico.

Nel 1791 Mattei divenne "Real delegato" del Conservatorio della Pietà dei Turchini, nominando Sigismondo archivista bibliotecario della biblioteca, per la quale entrambi furono donatori di numerosi manoscritti.

Sigismondo fu infatti anche un prolifico copista e parecchi suoi manoscritti si trovano soprattutto presso la British Library ed in altre biblioteche. rendiamoci conto che molte opere sono gunte a noi grazie alla dedizione di questo grand'uomo impegnato nella estenuante fatica di ricopiare come un amanuense del medioevo.

Un importante studioso che si occupò di numerose biografie di cantanti e compositori per la "Biografia degli Uomini Illustri del Regno di Napoli", Giovanni Battista Gennaro Grossi, riuscì a compiere il suo lavoro graziealle notizie dirette che ebbe da Giuseppe Sigismondo.

Grossi si dedicò anche alla redazione delle biografie relative a Domenico Gizzi e Gizziello, ma molte notizie le ebbe proprio da Sigismondo, che conobbe i due cantanti personalmente, ma spaziava anche in biografie di pittori, fra cui il pittore barocco il Cav. Massimo Stanzione, includendovi pure l'incisione fatta da Carlo Biondi.

Nel 1805, il Conservatorio della Pietà dei Turchini fu accorpato a quello di Loreto a Capuana e trasferito nel 1808 nei locali dell'ex monastero delle dame di San Sebastiano, dove rimase fino al 1826, anno in cui il Conservatorio fu trasferito presso l'attuale complesso di San Pietro a Majella.

Purtroppo forse a causa dell'età avanzata o della gotta che lo affliggeva nell'ultima parte della sua vita Sigismondo non riuscì a svolgere i suoi incarichi iadeguatamente, così che nel 1826 quando Francesco Florimo gli successe come bibliotecario al conservatorio Majella dove nel frattempo  erano confluiti buona parte dei fondi musicali di altri conservatori.

La collezione era un ginepraio di composizioni in confusione quando  Giuseppe Sigismondo morì a Napoli il 16 maggio del 1826.

L'attività di Sigismondo si concretizzò anche nell'aver riunito molte per lo studio della Storia della musica a Napoli.

Il suo manoscritto in quattro volumi, intitolato "Apoteosi della musica del Regno di Napoli in tre ultimi transudati secoli", datato 1820, conservato presso la stata bibliothek di Berlino, riporta notizie preziosissime dei quattro conservatori e della Musica a Napoli nel XVI e XVII secolo e  contiene pure informazioni sulla Costituzione della biblioteca del Conservatorio.

Negli anni successivi alla morte Sigismondo, suo figlio mostrò questo lavoro paterno al Marchese di Villarosa - storico Reale - per il quale Sigismondo negli anni precedenti era stato insegnante di musica per il figlio minore. Purtroppo a causa della confusa organizzazione dell'Opera Villarosa non ritenne conveniente la pubblicazione integrale e decise di impiegarla come fonte principale per la stesura del suo "Memorie dei compositori di musica del Regno di Napoli" (1840), in cui numerosi passaggi sono presi interamente o con leggerissime modifiche dal manoscritto di Sigismondo.

Presentiamo qui alcune sonate facili per cembalo o fortepiano

Sonata 02 - Sonata 01

Sonata 04 - Sonata 15

Sonata 05 - Sonata 03

Sonata 06 - Sonata 14

Sonata 07 - Sonata 13

Sonata 08 - Sonata 12

Sonata 09 - Sonata 10

Sonata 30 - Sonata 29

Sonata 28 - Sonata 27

Sonata 26 - Sonata 25

Sonata 24 - Sonata 23 

Sonata 22 - Sonata 21

Sonata 20 - Sonata 19

Sonata 17 - Sonata 16 

 
 

Un ringraziamento speciale a Stefano Gizzi per informazioni e a Paolo Dugoni per le partiture gratuite.

Un ringraziamento speciale a Jean Bidon al cembalo 

(la sonata 18 mancava nella partitura e la sonata 11 non piaceva e non è stata fatta) 

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