Le fantasie, le contraddizioni, le inesattezze, le opinioni personali 

in 

Bach (e Beethoven) di Buscaroli

e non solo

 

Si osservano in relazione al libro biografia di Piero Buscaroli BACH le seguenti imprecisioni e opinioni personali, che rispecchiano in sostanza molte esternazioni dei Bach-fondamentalisti. Questi pensieri ed osservazioni non nascono da alcun fine lucrativo, ma dal bisogno impellente di dare una esposizione veritiera dei fatti e contrastare la divagante e spropositata litania enfatizzante - troppo, veramente troppo - verso Bach uomo e compositore, e difendere -pochi lo fanno, quasi come per un timore riverenziale verso l'icona bachiana - Handel, Telemann ed altri maltrattati e strumentalizzati  ingiustamente per confluire nella celebrazione del compositore luterano.

Il libro BACH è in contemporanea anche un libro per bachiani, in modo che possano finalmente leggere ciò che desiderano venga scritto, questo arrivando anche ad accettare opinioni personali dello scrittore e travalicando spesso anche i fatti storici. Si può leggere allora il libro solo in chiave romanzesca, ma non di pretesa biografia. Se invece si vuole considerare il libro una biografia, allora non si può che passare ad osservare i seguenti punti.

Si rilevano quindi qui di seguito molti punti di manipolazione, di "vergognosa manipolazione" a danno dei coevi bachiani, i veri protagonisti del tempo, non solo sul libro "Bach", ma pure su "Beethoven".

Innanzitutto non sembra che Buscaroli si distacchi molto dalla visione "romantica" di Bach, solo per il fatto che  presenta un uomo dal carattere “in ebollizione". Nella sostanza sembra ignorare la vera statura di alcuni nomi fra i compositori dell'epoca coeva bachiana, sminuendone l'importanza sia da un punto di vista musicale, sia da quello umano: tale intento viene realizzato contemporaneamente alla esaltazione della vita mesta del Sebastiano. Questa lettura del personaggio "Bach", presunta nuova, sembra invece tanto un luogo comune, giacchè non si può prescindere dalla effettività della popolarità e del consenso che alcuni nomi ebbero nel periodo Barocco. 

L'esposizione di Buscaroli in "Bach" è sicuramente offensivo da un lato verso Handel, Telemann e Graupner, mostrando posizioni e conclusioni personali dell'autore, dall'altro si rileva un aspetto - ridicolo in verità - di trovare nel libro pezzi di frase, come per esempio "Cothen è un traguardo di vittoria" a pagina 478 oppure "Questa città non potè avere la gioia di trattenerlo a lungo"- pagina 251 oppure "Bach vince la partita"  - pagina 624 - scritto sempre a caratteri maiuscoli (solo per citare alcuni esempi): sono dei messaggi subliminali volti a far di una vita modesta e di contentini locali, ghettizzati in suolo tedesco/luterano, sinonimo di una vita di trionfi. Sembra di leggere una vita di gesta eroiche, e la cosa fa spesso sorridere nella lettura..... Aggrava la considerazione di una posizione personale dell'autore nella faziosità sita a pagina 41 con il suo esordio a caratteri maiuscoli "LA NASCITA DEL MUSICISTA ASSOLUTO"....

Sembra che l'autore non abbia chiaro il concetto di "veri trionfi" che indiscutibilmente ebbe Handel a livello europeo, e Telemann e Graupner a livello tedesco: tutti in vita godettero di ciò che si può chiamare vera fama e notorietà: fatti storici e testimonianze lo attestano. La dissertazione di Buscaroli, che pare astioso verso la celebrità di altri compositori coevi al suo beniamino, è un tentativo di demolizione della statura artistica proprio di tutti e tre i compositori: Handel, Telemann e Graupner. 

Elenchiamo per tematiche i punti di contestazione, sì legati ai concetti espressi da Buscaroli, ma anche ai luoghi comuni diffusi nei forum in internet:

Opera

 

Insulti ad Handel

 

Insulti a Telemann

 

Insulti a Graupner

 

IN COSTRUZIONE: E' difficile scrivere certe cose, e prendere l'autore sul serio: questo libro è un libro scritto per bachiani o per forgiarne altri (penso ai neofiti che si mettono a leggere il libro, considerando che è a basso prezzo): francamente non ho mai intercettato un libro (che si pensa sia "storico", "biografico" e quindi ci si aspetta una certa imparzialità) che sia così marcatamente fazioso; certo non penso di arrivare a dire che tutto il libro sia errato, ma trovo che i lati negativi più che compensano quelli di narrazione della vita del luterano. 

Non scordiamo  la frase di pagina XXI sulla nota alla terza edizione, in relazione al sogno in cui Bach appare oniricamente chiedendo: "La prego, signor dottore, la prego davvero, mi salvi da quel professor Basso se può..." 

Alberto Basso per chi non lo sapesse ha scritto anche lui una biografia su Johann Sebastian Bach intitolata FRAU MUSIKA edita dalla EDT, e sembra che Buscaroli si sia offeso per come Alberto Basso abbia liquidato con due parole tutto il suo lavoro:

http://www.edt.it/shop/catalogo.php?id=8870630110

http://www.dvd.it/page/dett/arti/95098/nv/LIB/frau_musika._la_vita_e_le_opere_di_j._s._bach._vol._2:_lipsia_e_le_opere_della_m.html

A noi invece è apparso Handel in sogno, e ci ha chiesto se per favore non potevamo cercare di rendere giustizia a lui e al suo amico Telemann, e quindi passiamo dal tono serio delle prime argomentazioni, adeguandoci al tono onirico di Buscaroli, ad

 

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